I social media e le aziende

love-twitterI teorici della rete nostrani sono sempre molto critici e rigidi quando parlano del Digital Divide che attanaglia la nostra bella penisola. La bocciatura della bozza, del piano (chiamatelo come volete) Romani non ha fatto altro che provocare una nuova levata di scudi. Non ci sono i soldi per offrire i servizi multimediali più veloci e sicuri. E una maggiore banda. Ma se il governo è sordo verso queste problematiche le aziende legate ai nuovi media sono snelle nel pensiero. Se le aziende non vanno a loro allora sono loro a proporsi alle aziende. YouTube ha sperimentato ultimamente dei veri e propri canali aziendali che permettono una maggiore interazione e personalizzazione del canale rispetto alle opzioni attualmente disponibili nella personalizzazione del profilo di YouTube. E’ il caso del canale For Mom realizzato in collaborazione con Kodak e con l’obiettivo di fornire tutorial e risorse per i genitori e le mamme del web (target sempre più agguerrito e frequentatore della rete), con ovvie sponsorizzazioni di prodotto. Il social del momento, Facebook, ha da poco aperto una sede commerciale italiana a Milano. E si propone alle aziende degli engagements ads, ovvero delle inserzioni pubblicitarie. Inserzioni che sono orientabili sulle caratteristiche dei profili degli utenti. Twitter è però il social che più si presta ad fare da canale per le aziende e nel monitoraggio della concorrenza. Twitter si sta aprendo sempre più mettendo a disposizioni le API, dando in tal modo la possibilità di interagire e modificare con le funzioni della piattaforma che ha contribuito, più di Facebook, alla vittoria di Obama negli States. Vedremo sempre più spesso manager comunicare attraverso Facebook, seguire le aziende su Twitter e le presentazioni su YouTube? Sembra proprio di sì. E le nuove generazioni già fanno tutto ciò. Per gioco.

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