Oggi, in pieno boom di vendite e installazioni di pannelli solari, non si pensa adeguatamente a quello che potrebbe o come qualcuno pensa, succederà fra 20 anni quando ci saranno un enorme numero di pannelli solari, usurati dal tempo, e che dovranno essere smaltiti.
Ho letto, e ho anche parlato con alcuni installatori, che le aziede stanno lavorando per reciclare parte della struttura dei pannelli solari, altri invece mi hanno confermato che a nessuno converrà il reciclo. Chissà cosa davvero stanno facendo.
La situazione, comunque, sarà molto ma molto seria da gestire. I pannelli solari nascono con il nobile intento di sfruttare l’energia rinnovabile per eccellenza: Il sole. Quindi nascono come una seria alternativa alle fonti di energia non rinnovabili che sfruttano le risorse del pianeta e che inquinano.
Finora, tutte le aziende che producono e gli stati che finanziano o co-finanziano, ci stanno facendo concentrare sull’energia solare come soluzione eccellente per produrre energia elettrica e non inquinare.
Ma io mi chiedo, quando dovremo smaltire le tonnellate e tonnellate di pannelli solari, dove li butteremo? Come organizzaremo lo smaltimento? Quanto costerà in termini economici e in termini ambientali la gestione di quei rifiuti?
Questo problema, può diventare un buona opportunità, potrebbero nascere delle aziende, tecnologicamente avanzate e all’avanguardia che potranno gestire questi rifiuti, e magari davvero lavorare seriamente per trovare qualche strategia di riciclo.
Dal punto di vista del Marketing Verde, queste aziende potrebbero crearsi un business da milioni di euro solo in Italia. Ovviamente, non sarà sufficiente trattarli come rifiuti normali, perchè altrimenti cadrebbero le ragioni dell’utilizzo dei pannelli solari.
La domanda che spesso, da profano, mi pongo: Ma siamo così sicuri che il nucleare di nuova generazione non sia meno inquinante, a parità di energia prodotta?