Ecommerce batosta in arrivo dall’europa.

Mi arrabbio spesso quando i politici per occuparsi di fatti personali non si preoccupano di legiferare al beneficio della comunità. Ma a volte se evitassero di fare leggi antieconomiche sarebbe anche meglio. Scusate l’acidità delle mie parole ma ho appena finito di leggere un articolo della repubblica su una decisione riguardo gli ecommerce da parte della Commissione Europea.

In breve l’UE sta per approvare una direttiva, in modifica della “consumers right”, che obbliga i possessori di ecommerce europei a rispettare delle leggi molto più stringenti per quello che riguarda le regole, le condizioni di acquisto, la gestione del reso, ecc…

Queste direttive che contano la bellezza di 1500 emendamenti hanno come obiettivo la cosiddetta “armonizzazione totale” tra le normative oggi vigenti negli stati nazionali. Ovviamente adattandosi alla Germania che ha le norme più stringenti.

Gli operatori del settore sono in rivolta.  Si rischia di aumentare i costi di gestione degli ecommerce da circa 5 miliardi di € a ben 15 miliardi di € ( in tutta europa. L’italia conta il 10% di questo business). Con conseguente aumento dei prezzi ai consumatori.

Questi sono i punti che non piacciono a nessuno:

  • Obbligo a consegnare in tutta Europa
    Una piccola azienda che volesse aprire un ecommerce in Italia o in uno qualsiasi Paese dell’UE, avrebbe l’obbligo da subito di presentare un sistema di pagamento con 7 valute differenti. L’ecommerce dovrebbe essere tradotto in 25 lingue e dovrebbe aver stipulato contratti di spedizione in 27 Paesi.
    Questa è un’eccellente strategia per tagliare la gambe ai piccoli ecmmerce. Da stime fatte solo il 9% delle transazioni vengono fatte oltre frontiera, quindi un aumento dei costi senza un aumento dei benefici. Complimenti!
  • Durata legale del diritto di recesso
    Aumentarla dai 10 ( presenti in Italia) a 28 giorni. Con un aumento di costi di gestione di trasporti e reso.
  • Rimborso al consumatore in 14 giorni
    Ridurre i giorni per il rimborso da 30 a 14.
    Quindi succederà che un cliente dovrà essere rimborsato senza che il prodotto sia arrivato fisicamente dal venditore. Quindi il venditore non può controllare l’effettivo stato del prodotto o l’effettiva causa di recesso.
    Complimenti, neanche Topogigio avrebbe pensato ad una soluzione così avanzata e performante!

E poi ci lamentiamo dei politici Italiani.

Almeno loro passano il tempo a fare i “ca..i” propri. Così fanno meno danni di questi geni Europei.

Questa fantastica operazione avrà le seguenti conseguenze:

  1. Aumento dei costi di gestione dell’ecommerce
  2. Aumento dei prezzi ai consumatori
  3. Nessun beneficio concreto per i consumatori
  4. Molte persone acquisteranno fuori europa a prezzi decisamente più bassi
  5. Aumento delle difficoltà delle aziende che vendono online
  6. Diminuzione di aperture di ecommerce.

Davvero notevole!

1 commento su “Ecommerce batosta in arrivo dall’europa.”

  1. Salve,
    dopo quello che ho letto dal vostro articolo, riguardante la batosta in arrivo dall’Europa, sono a dir poco preoccupato.
    Andando avanti così, finiremo tutti gambe all’aria.
    Se questa notizia è vera, molto probabilmente chiuderò la mia Ditta e mi metterò a fare il criminale, nelle case di voi tutti.
    Contenti?
    Massimo

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