Web marketing per aziende che producono e vendono scarpe

web marketing scarpePer lavoro mi trovo spesso ad analizzare settori ed aziende dal punto di vista del web marketing, del posizionamento sui motori di ricerca e dal punto di vista della presenza online di marchi più o meno famosi.

Ultimamente ho lavorato sull’analisi di calzaturifici e sul settore scarpe in generale. I risultati sono stati un po’ fuori dalle mie aspettative, non tanto per i numeri eccezionali che muovono il popolo di internet su questo articolo, ma per quanto sono arretrate sul web aziende anche molto importanti del settore  e che spendono milioni di euro l’anno in pubblicità tradizionali.

Ma partiamo con ordine.

Voglio farvi vedere innanzitutto il valore che ha internet per il mercato delle calzature:

Da analisi effettuate attraverso il tool di google adwords è uscito che la parola scarpe, con tutta la sua coda lunga, conta la bellezza di 2.240.000 ricerche mensili. Numeri da capogiro.

Di seguito voglio riportare alcune tra le parole più ricercate del settore:

  • Scarpe                   2.240.000
  • scarpe donna      74.000
  • vendita scarpe   33.100
  • moda scarpe       14.800
  • scarpe uomo      90.500
  • scarpe comode  4.400
  • scarpe eleganti  8.100
  • scarpe di marca 2.400

e quando sono ricercati ogni mese alcuni marchi:

  • valleverde 60.500
  • stonefly 49.500
  • geox 201.000 1.000.000 (mondo)
  • hogan 550.000 2.240.000 (mondo)
  • nero giardini    135.000
  • Melluso 18.100

Insomma il mercato online delle scarpe mostra numeri davvero interessanti!

Dal punto di vista della penetrazione del mercato online di molti produttori di scarpe invece i risultati sono disarmanti. Molti grandi produttori si presentano con un bel sito ( dal punto di vista estetico ) ma pessimo dal punto di vista del posizionamento sui motori di ricerca e pessimo dal punto di vista della visibilità online per ricerche diverse da quelle relative al proprio nome.

Ho analizzato in particolare 2 aziende abbastanza grandi (non posso nominarle perchè siamo in trattativa per un contratto di web marketing) e la situazione è stata davvero imbarazzante. Una di esse sta spendendo molti soldi ( qualche centinaio di migliaia di euro ) per pubblicizzare un particolare modello della sua collezione e se si cerca online il nome di questa scarpa il sito dell’azienda produttrice non esce nelle prime 10 pagine di Google. Quindi succede che una persona vede per strada un cartellone molto di questa scarpa molto bella e se dovesse cercarla o volesse acquistarla come deve fare? Non si sa.

Qualcuno esperto in marketing tradizionale o che conosce la vendita al negativo potrebbe affermare che è una strategia per far richiedere alle persone nei negozi quel modello in modo da motivare i negozianti a fornirsene.
Dietro questo ragionamento ci sono 2 falle:
1) Il negoziante se non conosce il produttore di quelle scarpe non sa come cercarlo perchè su google non è presente
2) Nell’era dell’informazione siamo tanto sicuri che funziona ancora così? Molto probabilmente no! Oggi le persone vogliono trovare online i prodotti prima di acquistarli. Vogliono innamorarsi prima di cercarli in un negozio; è il mondo di internet e se si vuole crescere economicamente come azienda bisogna seguire le sue regole!

Insomma, il mercato online per questo settore è spaventosamente grande, ma le aziende sono ancora sprovviste di strategie di web marketing vincenti. Avere il sito oggi non basta assolutamente. Io penso che bisogna pensare di investire online tra il 20% e il 40% del proprio budget pubblicitario. Le persone sono sempre meno attente alle pubblicità tradizionali e si rivolgono sempre maggiormente alla ricerca online, prima di acquistare o di innamorarsi di una scarpa!

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