Marketing del prezzo. Attenzione alle guerre dei poveri!

Nel marketing una delle decisioni più importanti da prendere prima del lancio di un prodotto e la scelta del prezzo. Gli amanti del marketing classico sanno che il prezzo è una delle quattro “P” da curare prima del lancio.

Ultimamente, studiando le nuove strategie del marketing, marketing creativo e marketing laterale, mi sono accorto che uno degli errori maggiori che fanno le piccole aziende, quando si affacciano su un mercato ben definito è quello di fare la politica del prezzo più basso.

Spesso, e questo non è marketing, ma vendita pura, piccole realtà, che si dividono quote di un piccolo mercato, si fanno la guerra abbassando pian piano i prezzi, per vendere il loro prodotto. Tipo due negozi sulla stessa strada, per fare un esempio ma ciò vale anche per aziende più grandi, spesso tengono d’occhio il concorrente a che prezzo sta vendendo il prodotto e fanno offerte su offerte, sempre al ribasso.

Questa io la chiamo la “guerra dei poveri”. Spesso, questa soluzione è l’anticamera per il fallimento.

Nel marketing creativo, la scelta del prezzo e del mercato di riferimento del prodotto, viene fatta attraverso nuove regole e nuovi parametri che non sono più quelli classici come ad esempio i bisogni espliciti del potenzile cliente, nè racchiudere il mercato alla sola tipologia di  persone che storicamente ha acquistato quel prodotto, ma attraverso la creazione di nuovi mercati con una comunicazione diversa e la creazione di nuovi bisogni da soddisfare.

Un esempio lampante di marketing laterale è il prodotto “actimel” della Danone. Non è un semplice yogurt, non è neanche una bibita analcolica, non è solo un prodotto percepito come salutare, è tutto insieme. Non esiste un prodotto davvero concorrente e ha creato un nuovo mercato, diverso, con nuovi protagonisti e che si prefigge di soddisfare nuovi bisogni. Non è un caso che sta vendendo milioni e milioni di vasetti. Ovviamente il prezzo non è il più basso ma è, se lo associamo agli yogurt, tra i più alti.

Se la Danone avesse fatto un ragionamento di marketing classico, allora avrebbe creato un prodotto per soddisfare i bisogni di un mercato già saturo e pieno zeppo di concorrenza con prodotti a basso costo e bassa qualità.

Questo principio vale anche per i prodotti web

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