Sonar, l’app per iPhone che consente di scovare nuovi amici! Ma attenzione a…

Ci sono delle espressioni e dei libri capaci di diventare profezie. Come classificare se non come profezia la famosa espressione di Andy Warhol, quella che, con qualche variante, recitava grosso modo “In the future, everyone will be world-famous for 15 minutes” ?

Della bontà di questa predizione se ne sono accorti quest’anno anche le teste d’uovo, per non dire altro, del Ministero dell’Istruzione che hanno scelto la frase come introduzione al tema di attualità incentrato sulla pervasività dei reality e su come e perché gli stessi stanno modificando i nostri comportamenti, le nostre priorità, in alcuni casi la nostra scala etica.

Uno dei temi classici della fantascienza è rappresentato dall’immaginare una società dove una oligarchia, a volte militare altre volte religiose (in tal caso parlasi di teocrazia), ha un controllo globale sulla popolazione. E’ il tema, per esempio, caro a 1984 di George Orwell.
Ma non è il solo ad aver immaginato qualcosa del genere.

Esiste una applicazione, un’app per iPhone che si chiama Sonar, molto interessante.

O molto inquietante. Come funziona? L’app scandaglia, come un sonar appunto, l’ambiente circostante alla ricerca di persone con affinità simili alle nostre. E come fa? I nostri potenziali “amici” devono essere registrati su un servizio di geolocalizzazione (FourSquare, Facebook Places et similia), a quel punto Sonar raccoglie le info che gli stessi hanno lasciato su Facebook o Twitter e ce le inoltra.

Sta a noi poi scegliere di contattare, in modo elettronico o “fisico”, la bella brunetta che ama, secondo l’app ci garantisce amare molto i romanzi di Nicholas Sparks, oppure trovare affinità elettive con quel tipo con la barba lunga e la birra in mano che sappiamo interessarsi alla Congettura di Riemann sui numeri primi.

Ma pensate alle conseguenze di un simile strumento nelle mani di un governo repressivo (non lo sono poi, almeno in qualche misura, tutti?).

Pensate ad un ragazzo iraniano o libico che ha messo, magari innocentemente o per gioco, tra i suoi eroi Obama o Papa Giovanni Paolo II.

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