F-commerce anche in Italia? Forse, tra un po’ però!

Tutti sanno cos’è un eCommerce o un e-commerce; in qualche post precedente abbiamo parlato anche dell’mCommerce, ossia del commercio elettronico generato da dispositivi mobili.

Adesso si comincia a parlare di F-commerce.
F-commerce sta per Facebook commerce.

Qualche analista si sbilancia affermando che il social blu, con i suoi quasi 700 milioni di utenti, rappresenta un mercato potenziale enorme, e nei prossimi cinque anni il valore delle transazioni eseguite via Facebook potrebbe essere maggiore delle transazioni eseguite da Amazon. Fanta-Ecommerce? Forse sì, forse no.

Volete usare Facebook per vendere o pubblicizzare un vostro prodotto? I punti da tener presente e ben in mente sono sempre gli stessi. Trovare un campione, fidelizzare gli stessi e contare sul passaparola.
Detto così sembrerebbe facile, non lo è. Niente lo è, quasi mai.

I pionieri, i primi clienti, nel caso ideale, dovrebbero far parte anche della piccolissima parte di utenti social chiamati anche influencer. Quelli seguiti e quelli in grado di influenzare, si spera in senso positivo un certo numero di altre persone. Se si riesce a far presa su questi Pr di facebook si è già a buon punto.

Va da sé che il prodotto che si vende deve essere ottimo, con un prezzo competitivo, in grado di soddisfare un bisogno e regalare una emozione. In Italia i dati sono ancora pochini per poter stimare qualcosa, ma occorre altresì tener presente che, Facebook in Italia conta ormai 20,9 milioni di utenti, piazzandosi all’undicesimo posto nel mondo come numeri di iscritti per Paese.

I potenziali clienti, come potete ben capire, ci sono eccome. Ed è ormai una granitica certezza il fatto che le opinioni degli amici e dei conoscenti hanno un forte impatto motivazionale e pratico sul processo decisionale di acquisto. F-commerce si propone pertanto di cercare di trasferire il chiacchiericcio fatto nella piazza “reale” nella grande e “virtuale” piazza di Facebook.

Gli strumenti ci sono, ma le imprese? No, non sono ancora pronte; o almeno non tutte.

A fronte a aziende che non esitano ad innovare, ce ne sono tante altre che legate ai classici e tradizionali canali di vendita, promozione e distribuzione; queste ultime tendono a vedere anche solo gli e-commerce in maniera scettica. Figurarsi l’F-commerce!

Ma capiranno nel momento in cui vedranno qualche concorrente sottrarre loro quote di mercato grazie all’F-commerce.

 

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