Il web e le PMI. Qualche semplice consiglio per emergere

Con una certa frequenza noi di Puntoblog ci proponiamo di dare delle dritte alle PMI che intendono investire sul web.

Le piccole e medie imprese rappresentano il tessuto lavorativo italiano e, forse per la prima volta, possono competere, grazie alle potenzialità del web, con le major.

Certo, investimenti più copiosi portano risultati maggiori, ma nondimeno è possibile avere delle ottime performance anche per le PMI.

Ecco i nostri consigli, già dati in altre occasioni, ma, come dice il saggio “Repetita Iuvant”.

Fondamentale è la presenza sul web.
Serve quindi un sito web, ma siccome non siamo più ai tempi della bolla dotcom, dove bastava un sito qualsiasi per essere visibili sul web. Adesso occorre che il sito sia ottimizzato e ben posizionato.

Con l’ottimizzazione e il posizionamento sui motori di ricerca intendiamo una serie di passi operativi atti a selezionare le giuste parole chiave e, in base alle stesse, progettare e costruire il sito web e tutta la strategia di web marketing. Non ci stanchiamo mai di ripetere che è inutile avere un sito web se questo è rintracciabile solo da chi già ne conosce l’indirizzo, è fondamentale che l’utente che cerca su Google, per parole chiave che riguardano il tuo business, trovi il tuo sito aziendale.

Una volta ottimizzato il sito, la palla passa ai contenuti. Questi non sono meno importanti dell’ottimizzazione già detta; Il content marketing sarà una cosa molto importante nel 2013, bisogna proporre costantemente qualcosa che sia interessante, utile, potenzialmente virale, cercare di incrementa la visibilità del tuo brand e la favorire la fidelizzazione degli utenti. Senza contare che, ad oggi, posizionare un sito senza contenuti originali è ormai praticamente impossibile.

Importanti, dal almeno 3 anni a questa parte sono i social e il loro utilizzo. Nei social network persone reali si incontrano in una piazza virtuale; ma non bisogna perdere di vista il fatto che questi utenti sono persone reali, con ben determinati bisogni, che fanno acquisti, sono consumatori.
Di più: sono Prosumers. I social network sono prevalentemente utilizzati come canale per raggiungere più facilmente dei potenziali clienti. E sin qui, tutto ok. Il vero passo in più, quello che non tutti fanno è creare un dialogo. Ci deve essere interazione, il social non deve essere il vostro megafono senza alcun contradditorio.
Se pensate una cosa del genere siete fuori strada, e probabilmente qualcuno sta già soffiandovi un cliente. L’utente può, anzi DEVE, poter tranquillamente scrivere sul tuo profilo, pubblicamente, e tu non potrai non rispondere.
In un certo senso spingono le aziende a essere più sincere. Chi si chiude o si nasconde verrà chiuso e nascosto.

L’informazione è tutto. Anche i contatti. Un buon modo per ottenere info di contatto, come gli indirizzi e-mail ai quali inviare offerte o promozioni, senza stizzire l’utente consiste nel regalara qualcosa.
Un gadget, un ebook, uno sconto successivo, etc.  Moduli brevi e semplici, senza fronzoli e senza chiedere troppo.

Tutte queste azioni devono essere sottoposte ad un monitoraggio costante, peraltro fondamentale per sapere se si sta operando bene. Ci sono ottimi strumenti statistici in grado di analizzare e monitorare ottimamente i dati e fornire ottimi risultati.

Il web non dorme mai. Come il denaro a New York. L’onnipresenza sul web deve andare oltre le solite 8-10 ore lavorative, il vostro sito e la vostra attività deve essere connessa per 24 ore al giorno. Il sito deve essere sempre raggiungibile, sempre visualizzabile, da ogni dispositivo e possibilmente in più lingue.

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