E’ possibile vendere qualcosa che non esiste? Magari qualche venditore particolarmente scaltro (o disonesto?) potrebbe anche rispondere affermativamente alla domanda, ma la domanda era volutamente provocatoria. Intorno alla fine dello scorso millennio sul web cominciarono a comparire una serie di immagini riguardanti borse e accessori della Louis Vitton, di Gucci, di Cartier, orologi della Swatch, computer della Apple e così via. Agli internauti quegli oggetti piacevano.
Alla Louis Vitton, alla Gucci, alla Cartier, alla Apple cominciarono ad arrivare copiose le richieste e le prenotazioni di quegli oggetti dal design accattivante ed innovativo.
E che c’è di strano direte voi? C’è di strano che quelle realizzazioni non esistevano, né erano state pensate. La cosa era stata organizzata da un misconosciuto design dal nome Ora Ito.
So cosa state pensando, ma non è asiatico. E’ francese, mezzo campano (all’anagrafe è registrato come Ito Morabito) ed era il protagonista dello “scherzetto”. Che fine ha fatto Ora Ito? Contrariamente a quello che si pensa, e a quello che generalmente accade, non è stato messo ai margini, ma anzi è diventato, da hacker-design, com’è comunemente chiamato, che era, un’autentica celebrità del design. Nel 2002 la sua bottiglia in alluminio pensata per la birra Heineken che gli ha valso un Oscar del Design come miglior packaging nel 2002.
Adesso continua a fare quello che faceva, disegna oggetti, anche sedie futuristiche, ed ambienti. Ed è milionario. Tra le sue realizzazioni c’è l’edizione speciale della Thermal Spring Water di La Roche-Posay, la celebre acqua termale spray lenitiva, ricca di selenio e antiossidante.
Un’altra creazione di Ora Ito sono i pack di Smiley, la linea di aromaterapia formulata con essenze che stimolano l’ottimismo. Anche qui la grafica è semplice e pulita, lineare e futurista.
La comunità dei design è divisa tra chi lo considera un genio, un visionario e chi invece lo considera un furbastro di 4 cotte che non si è fatto scrupoli a fare un’azione, il plagio e la violazione del copyright , non solo immorale, ma un vero e proprio peccato capitale per un intellettuale o per un artista. Che sia un genio o un cialtrone non lo sappiamo, noi di Puntoblog abbiamo voluto raccontare la storia di Ora Ito per indicarlo come esempio di uno che ha saputo sfruttare, in tempi non sospetti, l’onda e l’azione globale della rete per farsi conoscere.
La qualità? Siete certi, assolutamente certi che il vostro vicino architetto non sappia fare le cose che ha progettato Renzo Piano? Ma questa è un’altra questione.
Internet è una straordinaria vetrina sul mondo, sta a te,a noi, affacciarci su questa finestra di opportunità.