Pagerank si! Pagerank no!
Sento spessisimo parlare del PR anche se ormai ha 12 anni, infatti è stato creato ormai ben nel 1998. Qualcuno pensa che serva ancora, e qualcuno pensa che non serve più a niente per le SERP. Purtroppo, la verità assoluta non ci è dato saperla. Sicuramente è possibile affermare in maniera assoluta che non è, come una decina d’anni fa, il fattore più importante.
Oggi è, secondo la mia esperienza, solo uno dei fattori che Google valuta e sicuramente non il più importante. Secondo Matt Cutts, uno degli uomini di spicco di Google, ci sono addirittura 200 fattori che il motore considera. Chissà se è vero che sono proprio 200, secondo me sono molti meno quelli determinanti. Il buon Matt lo ha affermato per scoraggiare i SEO “furbi” ad utilizzare strategie di spinta per scalare le SERP.
L’utlima info che ho letto, sopra un blog di cui mi fido ( tagliablog ), che un personaggio di spicco Peter Norvig (Director of Research) ha affermato che “Una cosa che penso sia ancora sopravvalutata è il PageRank. La gente pensa che basta fare un calcolo sul “web graph” e quindi ordinare le pagine. E’ vero, questo calcolo è importante, ma è solo una delle tante componenti. Noi non abbiamo mai pensato in questo modo. Non abbiamo mai pensato che fosse un fattore così importante. Ha un nome orecchiabile e riconoscibile, ma abbiamo sempre guardato a tutti i dati disponibili…
C’è questa confusione in quanto c’è una componente che è chiamata PageRank, ma anche l’intero algoritmo di Google viene chiamato così. Ed è un errore. Dobbiamo migliorare un po’ il branding”
Leggendo queste righe capiamo che il PR non è morto ma è molto meno importante di quanto pensano molte persone, che cercano a tutti i costi di aumentare la famosa barretta verde.
Spero che questa informazione faccia capire, i SEO bravi già lo sanno, che fare azioni SEO spinte senza lavorare sulla qualità delle pagine, la qualità dei consumi e l’autorevolezza nella rete.