Il Dalai Lama e Britney Spears, che Maggio per Twitter!!

Maggio 2010 è stato, per la piattaforma di microblogging Twitter, un mese particolare, un mese magico, di quelli da ricordare; non sappiamo ancora se ci sarà, e che affetto avrà, il Quit Facebook Day, ma è logico ritenere la piattaforma Twitter “adulta”, capace di sfidare le stagioni e le mode, quante stagioni e quante mode è un esercizio di previsione pericoloso e tutto sommato inutile al momento in quanto TWITTER C’E’ e si fa sentire.
Partiamo dalle frivolezze (dopotutto è lunedì!). E’ con immenso dolore che devo comunicarvi che  Ashton Kutcher, l’attore nonché toy boy di Demi Moore (un tempo che sembra una vita fa è stata la tenera Molly di Ghost), è stato superato per numero di “followers” su Twitter da un’altra star che ha fatto molto parlare di sé.
Qualche indizio? Dodici anni fa in un video scolastico sembrava destinata a diventare la nuova fidanzatina d’America, in seguito è diventata la ragazzaccia d’America, quella cui volevano togliere anche i figli.
Sto parlando di Britney Spears.
Britney Spears ha superato lo scorso week-end Ashton Kutcher per numero di followers ( e senza anche il mio di follower ;-)).
Ma non è stato per questo dato chiamiamolo statistical vip, peraltro in costante aggiornamento (a quanto stanno Rihanna, Beyoncè e Lady Gaga !!) a rendere speciale Maggio per Twitter.
Non capita però tutti i giorni che un capo spirituale usi Twitter per tenersi in contato con i fedeli.
Il Dalai Lama, impossibilitato a posare il suo piede sul suolo cinesi ha potuto però ugualmente far sentire la sua voce, i suoi tweet, e comunicare con i fedeli, ovviamente siamo in regime di censura, ma ciononostante e per breve il leader tibetano ha fatto sentire la sua voce e la sua vicinanza.
Una cosa non da poco e che dimostra, una volta di più, che le tecnologie ed i social sono davvero in grado di azzerare alcune distanze.
Twitter, sempre per rimanere da quelle parti, mentre in Pakistan è sempre in vigore il bando sine die, sembra essere “simpatico” agli occhi di Il ministro degli interni Rehman Malik, che ha concesso al figlio di twittare.
E Twitter è stato uno dei canali privilegiati, come lo fu lo scorso anche lo scorso anno nei tumultuosi giorni iraniani, per sapere ed avere una visione diversa di quello che è successo in questo sanguinoso maggio a Bangkok.
La tecnologia è libertà, i social ancora di più. Twitter ancora di più.

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