E’ in arrivo Skinbook amici. Di sicuro Facebook verrà ricordato come uno dei fenomeni web d’inizio Millennio. Di sicuro sta facendo scuola. In post precedenti abbiamo spesso trattato la dialettica, spinosa e mai del tutto risolta, social-privacy. E nella nostra, inesaustiva ci mancherebbe altro, carrellata sui social network ci siamo imbattuti in social per belli (è il caso di Beautiful People) e di tipo spy, ossia localizzatori, come FourSquare e Koprol. Non ci siamo occupati di social legati al porno -ce ne sono!!-, e, solo per citarne due, segnaliamo Zocku e una versione hot di Second Life che si chiama Red Light Center. La questione privacy diventa irrilevante se un utente sceglie liberamente di postare le proprie immagini nude su un social.
E’ il trionfo della trasparenza, per certi versi il trionfo della rete, che è incapace di nascondere e celare a lungo; è il trionfo del qui e adesso della generazione dei “nativi digitali”, i quali oltre ad avere un approccio straordinariamente empatico con la tecnologia, a volte mi vien voglia di chiamare i “nativi digitali” tecnopati o tecnodroidi, hanno anche un concetto di privacy molto personale.
Ed allora voilà, per questi tecno-esibizionisti, il social network che fa per loro. Se Facebook è il libro delle facce, ecco che Skinbook è il libro della pelle. Già perché esiste un social che si chiama Skinbook, ha circa 8.000 membri, ed è un social dedicato e consacrato ai nudisti.
Capite bene che un social come Facebook impone non poche limitazioni a persone che amano e seguono questa filosofia, già perché, come vedremo, Skinbook non c’entra tanto con la pornografia.
Nato in Inghilterra, Skinbook fornisce una piattaforma per quanti vivono questa cultura che, spesso erroneamente, viene considerata esibizione quando non pornografia o, peggio ancora, perversione. A ben vedere lo stile di vita nudista ha più a che fare con la filosofia che con il sesso, ed è proprio questo stile di pensiero che Skinbook intende promulgare.
E come ogni filosofia è ben attenta a scegliere seguaci ed adepti.
Al fine di evitare di diventare un feticcio per pervertiti, guardoni e disturbati sessuali è previsto, sul modello di Beatiful People, una sorta di test d’ingresso, un test che viene superato solo dal 10% di quelli che vogliono iscriversi. E siamo intorno alle 200 richieste al giorno. Karl Maddocks, l’ideatore di Skinbook, sostiene con fermezza l’importanza di tenere alta la qualità dei membri per un website di questo tipo, e di far accedere solo “i puri di cuore”. L’idea a Karl Maddocks venne quando, venticinquenne studente di Politica e Sociologia a Manchester, si ritrovò a raccogliere l’imbarazzo di alcuni suoi amici che lamentavano di non essere liberi di discutere del loro essere nudisti su MySpace e Facebook.
Le uniche foto ammesse su Skinbook sono quelle adamitiche. E intanto il prossimo luglio circa 800 Skinbookers si incontreranno sul lungomare di Brighton.
1 commento su “Skinbook, se mi ami mettiti nudo. E’ in arrivo il social dei nudisti”