Facebook attacca Yahoo! Answers e Google Aardvark !! E poi…

Passato indenne il mai troppo temuto Quit Facebook Day i maggiorenti del social più famoso e forse più invasivo del mondo si apprestano a lanciare in rete un nuovo prodotto.
Il concetto base è di sfruttare la popolarità e la capillarità di Facebook come testa di ponte per nuove sfide tecnologiche, sociali e di marketing. 
Mark Zuckerberg&Co cercano, risolta almeno a parole la questione privacy,  di conquistare nuovi spazi nel tumultuoso mondo della rete. A voler entrare più nello specifico Facebook sta cercando di entrare in competizioni con i colossi per determinati servizi. Per lanciare e vincere la sfida Facebook ha teso una mano, in pieno style wiki e web 2.0, agli utenti ed agli iscritti.
Grosso modo il comunicato del social di Mark Zuckerberg recita qualcosa del tipo “Stiamo lanciando un nuovo prodotto. Crediamo sarà molto eccitante, ma abbiamo bisogno del vostro aiuto”. E’ quello che gli internauti vogliono sentirsi dire: ho bisogno di te, ho voglia di te, della tua creatività!
Il sito invita a riempire un modulo con tre domande e tre risposte.
Il comunicato continua invitando gli utenti a “Scegliete domande provocatorie su argomenti che conoscete”, domande del tipo: “Che cosa ha causato la crisi dei mercati statunitensi nel 2009?” oppure “che metodo dovrebbe usare la BP per fermare la marea nera?” o ancora “cosa vogliono le donne in una relazione?” e alla via così dicevano in marina. Gli amministratori del social network, dopo aver valutato le risposte, e previa verifica di buone capacità di sintesi e scrittura, rilasceranno le password di accesso al sistema.
Ovviamente le risposte verranno valutate, criticate e, laddove se ne ravviserà il bisogno, integrate.

Con questa apertura Facebook intende mettere nel mirino colossi come Yahoo! e Google.

Per quanto riguarda Yahoo! il nuovo prodotto di Facebook potrebbe andare ad erodere quote all’ormai datato, e non sempre utilissimo, Yahoo! Answers.
Facebook potrebbe invece portare un duplice attacco alla casa di Mountain View, ossia Google, vanificando due progetti del duo Page-Brin. In primis Facebook non ha risentito, come invece sperava Google, dell’ingresso sul mercato del social di casa Google Buzz, sul quale Google tanto aveva puntato e investito; come ha puntato ed investito tanto (50 milioni di dollari?) su Aardvark.

Qualora il progetto nella testa di Zuckerberg avesse successo l’operazione Google-Aardvark potrebbe andare in perdita o non sortire gli effetti sperati.

Poniamo per ipotesi che l’idea di Facebook vada in porto, quale sarà il prossimo passo? Implementare un citizen journalism tra le applicazioni di Facebook?

A quel punto qualcuno potrebbe, nelle teorie del complotto, sostituire una parola, a scelta, tra Massoneria, Club di Roma, Comitato dei Trecento, Council on Foreign Relations,  Bilderberg Group, Commissione Trilaterale, Skull and Bones, Goldman Sachs con la parola Facebook.

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