Facebook come C.S.I ? Una battutina, nient’altro che una battutina. Eppure ogni tanto grazie a qualche traccia, a volte labile, a volte più marcata, investigatori ed inquirenti riescono a trovare delle piste mica da ridere.
Già, perché se da un lato la rete ha favorito, suo malgrado perché la rete è “neutrale”, i network della criminalità, per un altro verso i giovanissimi non resistono alla parolina magica della loro esistenza: sharing.
Ed allora ecco che a volte gli stessi postano dei commenti, delle foto etc…
E’ successo a undici minorenni dalla mano facile, nell’imbrattare i muri, e dal tasto volante, nel commentare le loro “imprese”.
Le forze dell’ordine di Uboldo (Varese) li hanno pescati proprio seguendo le loro “conversazioni” su Facebook. Da qualche mese i giovani tappezzavano gli edifici del paese con la scritta Re Crew e con le loro tag, le firme nel gergo dei writer.
Facebook potrebbe essere altresì la chiave di volta per aiutare gli inquirenti nell’individuazione dell’assassino di Chiara Brandonisio, una ragazza di 34 anni uccisa a sprangate giovedì mattina. Si cerca qualche post su Facebook e le indagini sembrerebbero portare a un calabrese.
Il confine tra sicurezza e privacy è molto sottile, e non è pensabile “pattugliare” Facebook o Twitter invadendo spazi personali ed intimi con lo scopo di scongiurare, eventuali, reati.
Questo non è possibile, ma può essere un aiuto a fattaccio avvenuto; chi usa Facebook o una qualsiasi altra tecnologia informatica (bancomat, telepass, cellulari, carte di credito, etc.) lascia una traccia dietro di sé, una traccia che, se opportunamente seguita, può portare a far giustizia. Ed in alcuni casi è già tanto.
Andrebbero infine stigmatizzati comportamenti in rete orientati ad inneggiare o a fare apologia di alcuni personaggi come il ladro scalzo o baby-ladro Colton Harris Moore. Il 19enne è stato arrestato sull’isola di Eleuthera, alle Bahamas. Su Facebook contava oltre 50 mila “amici” e qualcuno ha lanciato l’idea di una nuova T-Shirt, già perché c’era in giro una T-Shirt “Vola Colton Vola”, con su scritto “Colton libero”.
Queste iniziative andrebbero stigmatizzate, ma “Internet è libertà”.
E gli internauti i nuovi pirati
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