Dopo l’estenuante lotta tra Google e il Governo di Pechino sulla censura e il controllo dell’informazione online nel Paese Cinese, le aziende China mobile ( a partecipazione statale) e la potente agenzia di stampa Xinhua ( a partecipazione statale) presenteranno a breve un nuovo motore di ricerca che faccia concorrenza ai due colossi che si dividono la maggioranza del mercato in cina: Google con il suo 24,2% e Baidu ( motore cinese) che detiene il 70%.
L’obiettivo del governo cinese, ovviamente, non è solo quello di mettere le mani in un settore che ha potenzialità economiche mostruose, ma anche quello di controllare l’informazione e l’opinione pubblica.
I motori di ricerca rappresentano per le persone il canale principale per conoscere informazioni di qualsiasi genere.
1) Può funzionare?
2) Può raggiungere i numeri che fanno gli altri due motori e superarli?
3) Quale futuro avrà l’informazione online in Cina?
4) Quale potrebbe essere l’impatto sul resto del mondo?
Questi sono i quesiti che si pongono tutti quelli che sono interessati ai movimenti economici e ai business legati alla Grande rete.
1) Sicuramente parte con il piede giusto questo progetto, infatti i fondi utilizzati per farlo partire sono spaventosi. Le 2 aziende menzionate prima vantano una leadership nel loro mercato invidiabile ( China Mobile con i suoi 500 milioni di abbonamenti di cellulari è il primo fornitore di telefonia mobile al mondo). Può funzionare secondo noi, ovviamente non sarà un motore di ricerca libero e super partes, ma questo non ci vuole un mago per prevederlo.
2) Per raggiungere i numeri degli altri motori di ricerca dovrà sudare molto, e soprattutto dovrà lavorare molto con azioni di brand. Ma con la propaganda di stato questo potrebbe diventare un fattore trascurabile. Quello che non mi convince molto, dal punto di vista della crescita veloce, è la tecnologia e il riempimento del DB attreverso i crowler del motore. Per quanto possa sfruttare le pagine indicizzate degli altri due motori, non sarà breve la creazione di un DB talmente aggiornato da rendere il motore appetibile ed interessante.
3) In China l’informazione non sarà mai ( a meno di una vera e propria rivoluzione, che non conviene a nessuno con questa crescita economica) libera nè super partes. Con un nuovo motore di ricerca a controllo statale ancor di meno. Anche se non va sottovalutato il fatto che la libertà di informazione non verrà né migliorata né peggiorata con questo evento perchè non esiste e non esisterà mai. Se mai un sito, portale o blog iniziasse a scrivere senza rispettare la censura cinese, verrebbe chiuso (nel migliore dei casi)
4) L’impatto sul resto del mondo web non sarà nel breve percepito. Ma nel lungo periodo ( 4-5 anni) potrebbero cambiare alcuni equilibri sul potere che avranno i siti, portali, blog, e motori di ricerca cinesi nel mondo. Infatti penso, e questo pensiero non mi rasserena, che nel tempo, quando la penetrazione del web in cina avrà raggiunto il 50% ( parliamo di oltre 800 milioni di persone) alcune aziende diverranno così potenti che si affacceranno al mercato globale sul web con capitali mostruosamente maggiori di quelli delle aziende occidentali, maggiori finanche di colossi come google, microsoft, apple, ecc…