E’ di pochi giorni fa la notizia che Facebook avrebbe fermato gli spot della campagna Just Say Now a causa dell’immagine di una foglia di marijuana contenuta negli spot trasmessi. La campagna in favore della legalizzazione è targata USA, ed i suoi sostenitori stanno già organizzando una rivolta su Facebook stesso impostando come profile picture proprio l’immagine della pianta sotto accusa.
Dai vertici di Palo Alto, dopo che la campagna è stata presente sul social network dal 7 al 17 agosto, è scattato l’ordine di fermare tutti gli spot di Just Say Now. Le motivazioni? Secondo Andrew Noyes, un portavoce del social, l’immagine in questione “non era più accettabile come pubblicità sul sito. L’immagine di una foglia di marijuana rientra tra i prodotti per il fumo e quindi non è permessa sotto le nostre politiche”.
Dal canto loro, i fondatori della campagna (i gestori del sito Firedoglake.com e l’associazione Students for Sensible Drug Policy), parlano di censura a tutti gli effetti: “non stiamo cercando di vendere droga alla gente. In ballo c’è una questione politica”, ha dichiarato Jane Hamsher, cofondatrice del sito Firedoglake.com.
Jane Hamsher si riferisce al fatto che tra i temi caldi delle votazioni che si terranno il 2 Novembre in California c’è anche la proposta di legalizzare alcune attività legate alla marijuana (la cosiddetta Proposition 19). Prima di essere censurato, lo spot di Just Say Now è apparso quasi 40 milioni di volte sulle pagine degli utenti di Facebook.
Ciò che ha fatto più innervosire i promotori della campagna è stato il passo indietro fatto dai vertici del social: la decisione ha creato molto scompiglio anche tra le associazioni studentesche, una delle quali, la Young Americans for Freedom, ha dichiarato: “La nostra generazione ha fatto il successo di Facebook perché era una comunità in cui potevamo essere liberi e discutere di argomenti delicati come le politiche di legalizzazione. Se a Facebook continuano con queste misure censorie non dovranno aspettare fino al giorno delle elezioni per essere giudicati obsoleti”.
Non a caso è proprio un recente sondaggio del Pew Research Center a mostrare come il profilo dei cittadini che è a favore della legalizzazione corrisponde proprio all’utente medio di facebook, e cioè il “college student”: non sorprende che siano gli studenti quelli che più si sentono “traditi” dal social dopo la censura del logo di Just Say Now.