Social Tv. La nuova frontiera del marketing?

Tenete d’occhio nomi come Getglue, Philo, Miso, Tunerfish perché potrebbero essere i protagonisti della nuova bolla in rete. Cosa sono? Dei nuovi social? No, sono delle piattaforme, le prime a cercare di sfruttare il concetto della social tv. E non pensate che siano start up nate in garage. Big G Google ha investito molto in Philo e Miso, Time Warner in Getglue e Comcast in Tunerfish. Ma di cosa stiamo parlando. Facciamo un passo indietro. Il 42% delle persone adulte tra i 18 e i 42 anni usa dei messaggi istantanei (sms, msn, facebook, twitter) per commentare, in tempo reale, quello che si sta vedendo. Niente più persone passive davanti alla tv, ma interazione in tempo reale. Queste piattaforme stanno cercando di applicare il marketing a questa possibilità fornita dal mondo interconnesso nel quale viviamo. Come? Lo spettatore, fa sapere, a queste piattaforme che in un dato momento sta guardando un determinato programma. In cambio ottiene dei premi, dei bonus e delle agevolazioni. Esempio. Fox ha usato Getglue per lanciare la serie tv Bob’s Burger. Gli utenti ricevevano in cambio uno buono per un hamburger. In altri casi si sono ottenuti sconti per prodotti relati al programma e così via. Miso ha lanciato una sorta di Wikipedia fatta ed aggiornata, ovviamente, dagli utenti stessi. Una cosa molto comoda quando ci si ricorda un poco la trama e per niente il titolo del film o del programma. Ma queste sono solo le prime applicazioni, molte altre possono essere rese possibili, a patto però, è questa la vera sfida, di fidelizzare in modo forte un target ed una clientela, quella della rete, di per sé superficiale e sfuggente. In non rari casi, agli utenti interessati saranno inviati dei contenuti aggiuntivi. In tal senso la trasmissione Voyager in Italia ha fatto e sta facendo un po’ da apripista: gli spettatori che avevano installato l’applicazione X2Tv ricevevano sul cellulare dei contenuti aggiunti non dopo ma durante la trasmissione stessa. Da lì ad un altro dispositivo, mobile o fisso, il passo è breve. In America la cosa sta prendendo piede. E in Italia?

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