E’ in arrivo una nuova bolla economica?
Come vogliamo chiamarla, Bolla Social?
I puristi dell’economia non sopportano tanto le bolle, per il semplice che quando scoppiano, e prima o poi scoppiano, lasciano sul campo migliaia di feriti, per la serie quello che non ti uccide ti lascia sanguinante e storpio.
La prima bolla accertata in epoca moderna è stata la bolla dei tulipani, ma ci sono state anche bolle, più o meno importanti, che hanno riguardato il pepe, il cacao, il sale, il grano e così via.
La prossima bolla potrebbe essere quella dei social, e sarebbe la seconda legata al mondo del web dopo quella di fine millennio, la bolla delle dotcom, quando alcuni si convinsero che le porte delle ricchezza avevano come password qualcosa punto com.
Si convinse di questo anche John Yaki Elkaan, il quale convinse il nonno, l’indimenticato Gianni Agnelli, a finanziarie il grande progetto del rampollo.
Nome del progetto? Ciaoweb.
Il Portale, nonostante i soldi (decine di miliardi di lire) e l’influenza della real schiatta, non decollò, anzi fallì.
E Yaki Elkaan tornò ad occuparsi dei trattori e dei popò come dice mio nipote.
Di questo fallimento non c’è traccia alla voce John Elkaan su Wikipedia. Cose che succedono, le divinità non devono essere sporcate.
Ma torniamo a noi ed alla possibile/probabile bolla social. Ci sono le avvisaglie? Sì, un primo warning dovrebbe venire dalla stima di alcune società.
Microsoft ha acquisito Skype, la creatura che fu di Niklas Zennström e Janus Friis, per 8,5 miliardi di dollari a fronte di un profitto annuo di 860 milioni, una sovra estimazione quasi di un fattore dieci.
Dal canto suo, LinkedIn ha avuto una collocazione in Borsa per un valore di 9 miliardi a fronte di un profitto annuo di 200 milioni, quindi circa 45 volte il valore. Pensate un po’ se qualcuno vi proponesse per la vostra casa un valore maggiorato di 45 volte. Si attende lo sbarco in borsa anche di Twitter e Facebook, entrambe sopravvalutate, finanziariamente, di 50 e 37 volte.
Ora alcune di queste Company, Facebook per numero e Twitter per tipo di utenti, hanno un notevole appeal e un (potenziale) enorme potere commerciale, una forza però tutta da verificare qualora si volesse trasformare la stessa in soldoni. In altre parole, sinora non è stato facile monetizzare gli amici, i collegamenti ed i seguaci.
E non è detto che lo sarà in un prossimo futuro; né sappiamo come potrebbero reagire gli iscritti dinanzi ad una massiccia campagna di advertising et similia. Potrebbero anche scappare verso altri lidi. Voi che ne pensate?
La prossima bolla speculativa si chiamerà Bolla Social?