Il mondo del web ha questo di bello, ogni tanto tira fuori delle etichette mica da ridere, che, tanto per restare in tema, sono cool per un po’ e diventano out perché soppiantata da un mot più bello.
Girando per la rete mi sono imbattuto nel termine Web Designer Empathic, è questa la nuova frontiera mentre il neuro web designer sta mostrando la corda, motivo per cui adesso lo scrivo in minuscolo.
Ma sono poi cose cose diverse?
Andiamo un po’ a vedere come viene definito e tratteggiato il Web Designer Empathic.
Prima vediamo il Web Designer.
Il Web Designer si occupa della progettazione di un sito web sulla base ad alcuni parametri specifici, importantissimi in tal senso saranno l’usabilità e l’accessibilità del sito o del portale.
Il termine Web Designer Empathic è stato diffuso da Joshua Porter, uno dei guru del web design ed usabilità; lo stesso ha fatto suo i concetti di empatia di Leonard e Rayport.
Gli psicologi intendo per empatia la capacità degli essere umani capire ed immedesimarsi nelle altri emozioni, studi recenti hanno evidenziato che in questo balletto recitano un ruolo di primissimo piano i neuroni specchio.
Ed allora il Web Designer Empatico è il professionista che, attraverso il web, deve entrare in sintonia emotiva con gli utenti individuando, laddove possibile e possibilmente, i bisogni ancora latenti per poi realizzare un prodotto capace di scatenare le emozioni ed appagare i desideri.
C’è qualcosa di nuovo in ciò o è solo un “camuffamento” più o meno riuscito del caro “vecchio neuro web design”? Certo il neuro web designer è “affine” al neuro web marketing o emozional marketing, ma tutte queste etichette fanno riferimento al mondo delle emozioni, a quel qualcosa che, anche se non ce ne rendiamo consciamente conto, ci fa muovere.
Emozione viene dal latino e movere. Muovere a.. quella e davanti, una volta tanto, non indica electronic. Senza contare che esiste anche emoziona designer e così via.