Grow the Planet, il social italiano è stato finalista nella Silicon Valley

Dal momento che tanti italiani, manager ed impiegati come anche sportivi, sembrano scoprire, a volte anche in tarda età il gusto per la terra poteva mancare un social per i novelli contadini del XXi secolo.

Certo che no! Ed allora voilà Grow the Planet, una sorta di FarmVille reale.

Leonardo Piras, il fondatore, infatti dice: “L’obiettivo di Grow the Planet è di incuriosire e coinvolgere le persone nel crearsi un proprio orto. Ci piacerebbe  che tutti capissero come è facile e divertente far crescere un orto, mangiare del cibo più salutare e migliorare l’ambiente che ci circonda”.

Il social è strutturato in modo da far convergere l’inesperto manager ed il giardiniere con esperienza, un gap che renderà proficua la collaborazione.

Al pari degli alti social l’utente può creare una lista di propri amici, un proprio gruppo o comunità, insomma le solite cose, particolarmente gradito è un puntuale servizio meteo che, corredato ed ampliato dai consigli e dai suggerimenti, consentirà di non vedere andare in fumo il lavoro svolto.

Il coraggio, le funzionalità e la creatività di Grow the Planet sono state molto apprezzate negli States. Il social è infatti entrato nei top 10 di TechCrunch Disrupt, il vincitore si è portato a casa i 50mila dollari del primo premio. Ma poco male, l’importante era esserci, in California, a San Francisco, e farsi notare.

Credo che l’obiettivo sia stato raggiunto. Da quelle parti c’erano investitori e business angel molto importanti come Facebook, Google e Yahoo!.

Le start up presenti erano oltre 200, e la delegazione italiana era abbastanza numerosa. Gira voce che H-Farm Ventures, l’incubatore e venture capital di Roncade (Treviso) partecipato da Renzo Rosso, l’uomo del brand Diesel abbia deciso di investire 70mila dollari nella giovane azienda.

Le altre realtà italiane presenti a TechCrunch Disrupt erano Crowdengineering, di Gioacchino La Vecchia che ha presentato una nuova piattaforma rivolta alle piccole e medie imprese che vogliono realizzare dei progetti in crowdsourcing e personalizzarli attraverso un programma di semplice utilizzo; Mopapp, un software creato per monitorare le vendite e i download delle applicazioni per smartphone; Empatica, software e hardware utili al monitoraggio in tempo reale la salute e le emozioni dell’utente/malato; Evertale, un’applicazione mobile per creare un album dei ricordi digitale.

Non male vero per il tanto vituperato mondo web italiano?

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