Qualche mese fa il Governo italiano aveva proposto una legge per obbligare ogni proprietario di sito web a rettificare, senza nessuna possibilità di replica, previo indicazione di un soggetto che pensa di essere stato leso dall’articolo pubblicato.
In rete parti una protesta molto accesa, ingigantita anche da parole di politici e blogger illustri come Di Pietro e Beppe Grillo. Per un po’ si è pensato che quella proposta fosse morta in quel momento. Ma ecco invece il Governo, poco interessato alle sorti economiche dell’Italia, e molto interessato a che non si possa parlare male del DIO Berlusconi, ha ripresentato la legge “ammazza blog”.
La proposta, come è stato pubblicato sulla repubblica, recita: Ai fini della pubblicazione della rettifica, non importa se il ricorso sia fondato: è sufficiente la richiesta perché il blog, sito, giornale online o quale che sia il soggetto “pubblicante” sia obbligato a rettificare. Ecco il testo: “Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”.
Pena fino a 12.000€ di multa, senza possibilità si fare ricorso. Nella classifica della libertà di stampa, nel 2010 l’Italia era in 50° posizione appena dopo il Burkina Faso, penso perderemo qualche altra decina di posizioni, alla stregua dei Paesi con dittatura.
Se ci sarà, come prevedo, una protesta sul web noi di Puntoblog parteciperemo sicuramente. Non appoggeremo nessuna protesta politicizzata, perchè siamo apolitici ( del resto schierarsi oggi significa parteggiare o per delinquenti approfittatori o per delinquenti incompetenti, inserite voi i colori per noi è uguale), ma qualsiasi protesta superpartes!