Le elezioni americane mi offrono lo spunto per parlare degli amici, dei seguaci e dei mi piace sui social. L’antico adagio che dopo le elezioni si rompono le amicizie vale anche sui social.
Mitt Romney, il candidato mormone dei repubblicani, dopo aver perso le elezioni ha visto scendere gli I Like, i nostrani Mi Piace, al ritmo di circa 600 all’ora.
Nei tre giorni successivi alla sconfitta di Romney più di 50.000 utenti hanno abbandonato la sua pagina Facebook.
Evidentemente non erano “veri” amici; una parte rilevante degli stessi magari avevano messo il Mi Piace solo per seguire gli aggiornamenti.
Il San Francisco Chronicle ha fatto notare che tanto Romney quanto Obama hanno guadagnando constantemente fans su Facebook e Twitter la notte delle Elezioni USA.
Obama, per la verità, ne ha guadagnato circa cinque volte di più su entrambi i social media rispetto al rivale politico.
Va altresì sottolineato che l’hashtag #VoteObama è stato sponsorizzato per tutta la giornata delle elezioni, cosa che non ha fatto invece Mitt Romney.
Ad ogni buon conto, il giorno decisivo Obama s’è presentato forte di 20 milioni di seguaci su Twitter in più. Nella giornata elettorale Mitt Romney è stato in grado di aumentarli solo di 44.550; Obama ha aggiunto più di un quarto di milione di nuovi followers.
Dopo la sconfitta elettorale di Romney, i suoi seguaci dei social media hanno cominciato rapidamente ad abbandonarlo, più di 55.025 utenti hanno abbandonato il governatore del Massachusetts su Facebook, ad una velocità di circa 847 utenti l’ora. E’ successo però anche una anomalia, un caso particolare: Romney, da quando ha perso le elezioni, realtà ha guadagnato circa 17.601 followers su Twitter.
E non ha più twittato dalle 05:55 del giorno dell’Election Day.
Come si spiega? Twitter, a livello informativo, vale di più di facebook.
Magari le persone che pure hanno votato per Obama vogliono sentire l’altra “campana” e non solo le paroline dello staff di Obama.
Facebook stesso fa notare che le elezioni 2012 hanno ricevuto un livello record di buzz. Su una scala di 10 punti, le elezioni hanno ottenuto 9.27 punti di buzz, dati che possono essere imputatati all’incremento degli elettori più giovani su Facebook. Durante la notte elettorale del 6 novembre hanno creato buzz su Facebook una media di uomini tra i 25 ei 34 anni e le donne di età compresa tra i 25 e i 34.
“Ci sono stati 71,7 milioni di messaggi e commenti relativi alle elezioni su Facebook solo negli Stati Uniti, mentre sono stati 88,7 milioni le citazioni su Facebook a livello globale.”
Barack Obama, dal canto suo, ha aumentato la sua già impressionante mole di utenti facebook e di followers su Twitter. Ha avuto 33.118.444 like su Facebook, di cui 804.479 in più registrati durante la lunga notte elettorale e, soprattutto, come già detto, più di 20.982.472 utenti rispetto a Romney.
Obama ha più di 23 milioni di followers, quasi un milione in più registrato solo la notte delle elezioni, grazie al tweet che mostrava la foto del presidente Barack Obama che abbraccia la moglie Michelle Obama con il semplice testo “Four More Years.” Nel giro di due ore, la foto è stata ri-twittata 456.845 volte e condivisa su Facebook 207.348 volte. E poco male se la stessa è stata scattata in estate e non nella notte elettorale.
Obama è stato anche il più twittato delle elezioni 2012, raggiungendo i numeri impressionanti di 327.453 tweets al minuto, ha riferito Twitter.
In totale Twitter stima circa 31 milioni di tweets relativi alle elezioni inviati nel giorno stesso dell’election day.
Alla faccia del silenzio elettorale. Già, come la mettiamo nome in Italia con il silenzio elettorale?
I dati di Instagram riportano che, subito dopo la vittoria di Barack Obama, il numero di foto caricate su Instagram ogni secondo è salito a 2,1. Gli utenti americani hanno taggato più di 100.000 foto con #IVoted, e 150.000 foto con #election2012.
Insomma, cari politici di tutto il mondo, non cercate di tradurre i Mi Piace come voti elettorali, perché non è così. Prima en passant ho parlato di silenzio elettorale, una pratica istituita prima delle tlc e di Internet.
Come la mettiamo adesso? O togliamo il silenzio elettorale, oppure rischiamo di avere qualcuno che, grazie alla Rete, potrà avere qualche vantaggio.