Entro due mesi il Paese Italia avrà un altro premier e un nuovo Parlamento; più in là un nuovo Presidente della Repubblica.
Non pochi analisti, già 4 anni fa, indicarono in un uso più aperto e smart di Internet e dei social, una delle chiavi di volta per la prima affermazione di un nero nella corsa alla Casa Bianca.
A ben vedere cosa è successo su Twitter e Facebook anche nel 2012, e tenendo conto del più esiguo distacco in termini percentuali, possiamo dire che i social hanno aiutato Obama più adesso che non nel 2008.
E l’Italia? C’è scetticismo verso la Rete, paura anche che questa memoria e conoscenza condivisa e immanente possa in qualche modo infangare il politico di turno o stemperarne in candore di candidato. Il politico standard italiano usa i social per i messaggi solo in campagna elettorale, poi stop. E guai a contraddirlo.
La sua è sempre una comunicazione dal pulpito più che una proficua interazione. E non sono mancati in questi anni i tentativi di imbavagliare blog et similia, a volte con risultati grotteschi, perché i server “incriminati” stavano in cima al mondo e così via.
La Rete nel Belpaese si trova ad affrontare una serie di problematiche nuove nelle forme, ma antiche nel concetto; vale a dire: resistenza al cambiamento, paura del nuovo, difesa degli interessi consolidati, consapevolezza che rete vuol dire apertura, trasparenza e partecipazione non sono certo elementi che favoriscono il passaggio verso una nuova governance, un nuovo governo, una nuova forma di cittadinanza. In ultima analisi, un modo nuovo di vivere la democrazia. Il mondo futuro sarà sempre più digitale, con invasioni di campo anche nella robotica e nelle nanotecnologie, ed è di cruciale importanza sapere che idea ha della Rete la classe politica che sarà eletta tra poco meno di due mesi, e che nondimeno avrà il compito delicatissimo di chiarire in che modo pensa che le tecnologie possano fare da volano alla ripresa.
E’ pertanto importante che anche la Rete sia al centro dei programmi, nei pensieri e nei fatti di chi si propone di governare l’Italia nella prossima legislatura.
Democrazia 2.0
PER UNA CAMPAGNA ELETTORALE TRASPARENTE E PER UNA LEGISLATURA APERTA ALLA RETE
Ha redatto un appello con il quale si chiede a tutte le forze politiche di aderire ad un programma che veda internet quale strumento di trasparenza, partecipazione e collaborazione, nonché un programma orientato a tutelare le libertà della rete, a garantire la neutralità della rete, il diritto d’accesso per i cittadini, la trasformazione del copyright da strumento di protezione di interessi consolidati in un reale strumento di supporto della creatività.
Leggi i 10 punti e, se sei d’accordo, firma la petizione.