Arriverà anche in Italia la fuga dai Facebook per colpa dei genitori?

Facebook e Twitter, come ben sapete sono sbarcati in Borsa, quella con la B maiuscola, quella che ha per simbolo un toro.

Ma come stanno andando le cose? Una recente ricerca condotta da Pew e Piper Jaffray evidenzia che tra i teenager, e con quelli addirittura con meno di 16 anni di età, Twitter è cresciuto dal 16 al 24 per cento.

Mentre sul social blu i teen sono in calo del 20 per cento. Tranquilli, la Borsa e le relative quotazioni non c’entrano nulla; Facebook, perlomeno nel mondo occidentale, è ancora il social numero uno.

E allora come si spiega un calo tra quanti magari son cresciuti aspettando di avere l’età (per quanto bellamente ignorata perlomeno in Italia) per accedere al social blu? Si spiega con la voglia di evasione.

Mi spiego meglio, gran parte dei giovanissimi intervistati ha riferito di aver scelto Twitter o Instagram semplicemente perché lì non c’è la mamma.  Tutto qui. 

Voglia di libertà, di postare foto in pose sconce o compromettenti senza l’assillo e la spada di Damocle dei rimbrotti, magari pubblici, di genitori che si prendono un po’ troppo sul serio.

Ecco come, sia pure in maniera microscopica, l’estrema semplicità è sia un vantaggio che uno svantaggio. Facebook ha avuto una grande penetrazione perché è semplice e immediato da usare, ben più semplice e immediato di MySpace, il social che andava per la maggiore 8-9 anni fa. Questa semplicità ha permesso alle mamme e ai nonni di avvicinarsi al mondo social. E non tutti gli adolescenti son contenti di avere per “amico” il nonno e la mamma.

Difficile e pericoloso, e non lo farò, sarebbe estrapolare da questi dati una tendenza, vale a dire l’abbandono di Facebook dei teen in favore di Twitter. Giova ricordare che il mondo dei teen è il più vivace e ondivago presente in Rete, son quelli che hanno fatto causato la fortuna e la disgrazia di MySpace e Bebo, solo per citarne due.

In Italia Twitter, di suo, fatica molto, molto di più che in America ad affermarsi; vi si trovano però, più ancora che su facebook, politici e imprenditori, personaggi famosi e giornalisti, mental coach e sportivi. E una pletora di sedicenti esperti che in realtà sono imbonitori da Circo Barnum, che sperano di beccare il fesso (il pollo da spennare) che nasce ogni minuto.

Arriverà anche in Italia la fuga dai Facebook per colpa dei genitori?

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