Il contratto di franchising può essere considerato una forma di affiliazione commerciale, che si stipula tra un nuovo imprenditore e un’azienda che già ha conquistato con il suo marchio il mercato e che quindi è sinonimo di garanzia.
Questo genere di contratto è ideale per chi desidera affacciarsi al mondo del commercio ma preferisce usare un format già collaudato ed efficace. L’azienda con la quale si stipula il contratto concede all’interessato, che può essere un imprenditore ma anche una società, il diritto di commercializzare i suoi beni o servizi usando il marchio e l’insegna dell’ azienda madre.
Inoltre offre anche la possibilità di avere consulenza sui vari metodi di lavoro e assistenza tecnica all’affiliato, che si impegna a lavorare seguendo e rispettando i modelli di gestione stabiliti dal franchisor e si impegna a non rovinare il buon nome dell’azienda madre.
Caratteristiche di un contratto di franchising
Com’è stato già detto in precedenza questo genere di contratto si stipula tra una società o un singolo imprenditore e un’azienda consolidata nei commerci, che desidera commercializzare beni e servizi utilizzando il marchio della casa madre. L’affiliato deve obbligatoriamente rispettare gli standard di gestione della azienda madre, pena l’annullamento del contratto e il ritiro del marchio. Il franchisor chiede all’affiliato il versamento di una percentuale sui suoi guadagni e il totale rispetto delle regole contenute nel contratto.
All’interno del contratto devono essere presenti alcune informazioni, che sono illustrate nell’elenco che segue.
- La zona dove l’affiliato potrà esercitare la sua attività.
- Gli investimenti sostenuti che dare l’inizio all’attività commerciale.
- La percentuale che l’affiliato dovrà versare all’azienda madre.
- Le norme operative e di gestione che l’affiliato deve rispettare.
- L’elenco di tutti i servizi di assistenza e tecnici che sono forniti dal franchisor.
- Le condizioni generali del contratto, inclusa la durata, le eventuali cause di recesso e di rinnovo del marchio. La concessione del marchio deve essere di almeno 36 mesi.
Quando la passione e l’attenzione per il cliente (ma anche per i prodotti che si vendono!) permettono all’attività un buon successo, o al contrario quando si hanno problemi con la gestione del franchising, è possibile contattare un soggetto terzo a cui affidare o lasciare il contratto. In certi casi è anche possibile sfruttare siti dedicati alla permuta di servizi e prestazioni lavorative, per mettere a disposizione il proprio negozio in cambio di altri prodotti o servizi.