Di tanto in tanto su Puntoblog ci occupiamo di storie di idee, a volte strambe a volte bislacche, che però messe in pratica hanno ottenuto un successo insperato. In tale ottica vanno viste le storie dei marchi De Puta Madre 69 e di Red Bull.
Siamo in estate e le scuole sono ormai chiuse. Sapete cosa c’era sul mio primo zainetto? Un robot giapponese: Mazinga Z, un “prototipo” del Grande Mazinga. Nei novanta spopolavano i Power Rangers e i Simpson, poi arrivarono i Pokemon.
Adesso tocca a degli umanoidi con caratteristiche animali: i Gormiti.
La storia dei Gormiti ha la genesi nella passione e nel coraggio di Leandro Consumi.
Leandro Consumi lavorava come stagista alla Giochi Preziosi quando cominciò a pensare al mondo dei Gormiti. Era uno stagista, ma non un creativo.
Lavorava in amministrazione. Dopo aver sbozzato la sua idea decise di sottoporla al capo, al dominus della Giochi Preziosi, a quell’Enrico Preziosi che è anche il presidente del Genoa Calcio.
Con grande sorpresa dello stesso Leandro (immaginate quante persone si possono presentare da Preziosi, ognuna con la sua, presunta idea del secolo), il presidente Preziosi valutò positivamente l’idea ed il mondo dei, futuri, gormiti. Un mondo che prende un po’ dalla
fantascienza e tanto, tantissimo dal fantasy.
Un mondo vincente nella prima decade del millennio.
Leandro Consumi, ottenuto l’Ok, lasciò i ragionieri per passare a lavorare, a stretto contatto, con i creativi ed i designer del gruppo Giochi Preziosi.
Il lavoro era tanto, bisognava creare un mondo, ed impegnativo: i bambini si entusiasmano facilmente. E facilmente si annoiano. Per vincere in questo campo bisogna pensare in modo diverso. E velocemente.
Qualche numero del successo? Si è passati, come fatturato, dal 1,5 milioni del 2005 ai 120 del 2008.
Fate un po’ voi il calcolo dell’incremento percentuale! Le card collezionabili sono diventate un cartone e non è escluso che diventino un film.
Creatività e coraggio sono state alla base dell’iniziativa di Leandro Consumi, ma per avere successo è indispensabile anche quel quid immateriale che separa un successo dall’anonimato.
Dario Bertè, amministratore delegato di Giochi Preziosi, ammette che l’idea era valida buona ma che, nondimeno, “mai ci saremmo immaginati un successo così”. Adesso l’obiettivo è far diventare i Gormiti una Intellectual Property, come Spiderman o i Power rangers. Questo serve ai grandi ed alla aziende.
I bambini hanno già scelto. Per loro è già più di un brand. I gormiti sono un Lovemark.
Beh! Che dire!, sicuro un prodotto vincente…..
Però di creatvi innovatori e di idee geniali ce ne sono anche molti altri, con la differenza che non hanno; e forse non avranno mai, la possibilità di proporre un’idea… anche solo a parole, di un prodotto che potrebbe essere vincente perchè magari, non lavorano già all’interno di qualche grande casa di produzione di giocattoli…con il rischio magari di esporre la propria idea, e che possa essere plagiata cambiando qualche dettaglio
Poi credo sempre che il prodotto sia importante, ma il 50% del successo risiede sempre nel modo di pubblicizzarlo e venderlo
Cmq auguri e complimenti ai Gormiti!