In diversi post precedenti abbiamo riferito di come il 2010 potrà essere ricordato non tanto come l’anno della marea nera o della vittoria iridata della Spagna a Sudafrica 2010 ma come l’anno del decollo degli ebook.
E abbiamo sentito locuzioni come quelle di Jeff Bezos “Un uomo del ‘500 capirebbe immediatamente che il tascabile che stiamo leggendo è un parente stretto dei manoscritti dei suoi tempi. E’ ora di cambiare!”.
Ovviamente non c’entra nulla che lo stesso Jeff Bezos venda un eReader come il Kindle !!
Qualcun altro ha, per converso, affermato che “il libro come lo conosciamo è un supporto difficilmente perfettibile: è nato già adulto. Sia come sia il mercato del 2010 ha visto una massiccia crescita degli ebook e di eReader come Kindle o iPad.
Ma un supporto sostituisce un altro se è più vantaggioso. Indubbiamente ci sono dei vantaggi, e sono quelli legati alle performance legate alla digitalizzazione, alla memorizzazione e riduzione in bit dell’informazione. Non mancano però dubbi di altro tipo.
Alcuni test sviluppati dalla Norman Group sembrano dimostrare che ci siano degli svantaggi non da poco a leggere gli ebook. In contrasto con quanto affermato dai produttori di ebook, l’abbinamento carta/inchiostro risulta ancora essere il sistema più semplice e facile per leggere.
L’esperimento è durato 3 mesi ed è stato curato da Jacob Nelsen, ha coinvolto centinaia di persone alle quali è stato chiesto di leggere una novella di Ernest Hemingway prima su un libro e poi, a scelta, su un Pc, un Kindle 2 o un iPad.
Risultati?
- L’utilizzo di ebook ha dimostrato tempi di lettura superiori di almeno il 10%, con punte fino al 25%
- Per ragioni non facilmente individuabili, e che andrebbero investigate in separata sede, gli utenti di iPad hanno dimostrato una maggiore lentezza nella lettura rispetto al Kindle, con valori superiori al 6%.
- Tutti hanno ritenuto, nessuno escluso e senza ombra di dubbio, di ritenere più semplice e sicuramente più riposante la classica lettura su carta.
Più semplice e più riposante, queste due sensazioni potrebbero frenare la crescita e l’affermazione degli ebook.
Ovviamente i risultati sono stati immediatamente contestati dai produttori di ebook, in questo caso uniti, che hanno criticato l’esperimento e lo studio effettuato, adducendo che non era ben chiaro il paniere e la scelta degli utenti.
Questioni di lana caprina mi verrebbe da dire, anche considerando che i consumatori 2.0, i Prosumer, non sono obbligati ad innamorarsi di un prodotto.
Né vincolati da qualche giuramento a non parlarne con amici, sui blog o nei forum.
Pertanto, se c’è un problema è bene che s’ingegnino a risolverlo perché niente di complesso e faticoso ha mai avuto successo.
Perlomeno non in presenza di una alternativa più semplice e rilassante