Chi è Paul Ceglia? E’, o meglio era, un web designer newyorkese non molto conosciuto che ha recentemente rivendicato la proprietà nientemeno che di Facebook.
Sembrerebbe che molto tempo fa Mark Zuckerberg e questo Paul Ceglia abbiano firmato il contratto per la progettazione di Facebook, il quale prevedeva alcuni benefit per Ceglia.
In cosa consistevano questi benefici? In sostanza Zuckerberg avrebbe dovuto dare a Ceglia per il re-styling del libro delle facce e la sua progettazione la cifra di 1000 dollari, con in più il 50% della società ed un 1% in aggiunta per ogni giorno di lavoro.
Dato che il lavoro è durato un mese e 4 giorni, Ceglia si è spinto a rivendicare la proprietà dell’84% delle azioni di Facebook, come da contratto. Naturalmente figuriamoci se Mark Zuckerberg esaudirà mai tale pretesa: per questo motivo Ceglia lo ha denunciato e presto i due si ritroveranno in tribunale a New York.
Ma il contratto in questione a quando risale? Come mai Zuckerberg ha garantito a Ceglia l’acquisizione di circa il 50% della società Facebook Inc.? Facciamo un passo indietro nel tempo: in effetti il famoso contratto risale ad alcuni anni fa (precisamente al 28 aprile del 2003), quando il libro delle facce valeva poco e niente rispetto al valore attuale (questo spiegherebbe la modica cifra di 1000 dollari per un re-design e per la messa a punto del sito).
Ad ogni modo, per il momento il giudice di New York Tomas Brown, che si sta occupando del caso, ha vietato a Zuckerberg con un ordine restrittivo provvisorio di fare trasferimenti di denaro o di beni con la società Facebook, nell’attesa di risolvere la faccenda.
Ceglia sostiene che il sito è di sua proprietà in quanto i contenuti del sito, che inizialmente erano posti sul nome a dominio “thefacebook.com”, sono stati successivamente trasferiti da Zuckerberg, senza riconoscere nulla a Ceglia, sul dominio Facebook.com, dando vita all’azienda Facebook Inc.
Insomma, un bel pastrocchio! Ma non è finita qui: il Wall Street Journal avrebbe rilevato alcuni elementi di incongruenza nella tesi accusatoria di Paul Ceglia, primo fra tutti la data del contratto, che è indubbiamente anomala rispetto a quella della registrazione dei domini del sito: thefacebook.com infatti non è stato registrato da Zuckerberg prima dell’inizio del 2004.
La situazione è ancor più ingarbugliata dal fatto che tra le altre cose Paul Ceglia sia anche nel mirino delle autorità giudiziarie americane: pare infatti che l’ormai noto web designer, proprietario di una società che si occupava di legno in pellet, abbia truffato nel 2009 tutti i suoi clienti.
Dopo l’ondata di proteste e insofferenza degli utenti verso la politica sulla privacy di Facebook, riuscirà Zuckerberg a superare anche quest’ennesima gatta da pelare?
Intanto l’opinione pubblica è divisa tra i pro e coloro che sono contro Paul Ceglia. Personalmente penso se questo Ceglia è stato già un truffatore in passato, e che se è vero che il lupo perde il pelo ma non il vizio, Zuckerberg non dovrebbe temer assolutamente nulla…
Insomma, concludo il post dicendo: ridate a Cesare ciò che è di Cesare. Voi che ne pensate?