I nostri politici, i nostri impresari ed industriali si riempiono la bocca quando parlano degli Stati Uniti, sulle agevolazioni fiscali bla bla. Raramente ho sentito gli stessi magnificare l’antitrust dei quei paesi, forse perché in Italia in Re della concorrenza è nudo. In Italia se va bene abbiamo una diarchia, basti pensare a quello che è successo con le auto, i treni, gli aerei. Segmenti liberalizzati ma di fatto in regime di monopolio. E basti pensare alla difficoltà di offerte decenti anche nelle utilities dell’elettricità o del gas.
Invece negli Stati Uniti l’antitrust funziona, e non da adesso. Basti pensare al caso AT&T Bell. Usiamo per le comunicazioni tante delle scoperte e dei brevetti nati dai Bell Laboratories (il Transistor, il MOSFET, il linguaggio C++, l’ambiente Unix, etc) che farne un elenco sarebbe lunghissimo. Ed inesaustivo. Eppure 25 anni l’antitrust impose lo scorporo a AT&T Bell. E in questi anni la stessa Authority si è accanita a più riprese con la Microsoft.
Ebbene, adesso l’antitrust ha inquadrato nel mirino gli accordi stipulati da Amazon e Apple con gli editori per la vendita di ebook. Il dubbio è relativo ad una possibile violazione dei regolamenti antitrust. Ancora non è ben definita la quota di Amazon ed Apple, in quanto il mercato e le info sullo stesse sono praticamente vergini, ma già il complesso sistema di checks and balances, che ogni paese DEMOCRATICO e CIVILE dovrebbe avere, si è messo in moto per evitare delle storture e delle anomalie nel libero mercato.
Per quanto riguarda l’Italia il progetto Edigita (Editoria Digitale Italiana), del quale abbiamo parlato in precedenza, annunciato a maggio come “la prima piattaforma digitale italiana dedicata esclusivamente alla distribuzione degli ebook” ha ricevuto il via libera dell’antitrust, ma vista la cordata qualche dubbio viene.
Anche per effetto delle telefonate che ogni tanto i “garanti” ricevono dai, o per conto dei, politici, ministri e premier..