In questi giorni si sta parlando del compleanno di Mario Bros o Super Mario Bros. SuperMario appartiene di diritto ad un ipotetico “Patrimonio Unesco dei bambini” insieme a Pacman, a Tetris e a qualche altro personaggio virtuale.
Solo che come ogni grosso personaggio ci sono dei misteri sulle sue origini, sulla sua vita; in primis qualcuno non reputa giusta la data di nascita del settembre 1985 in quanto retrodata l’apparizione di Mario, dell’idraulico-eroe non ancora Super, al 1981 e, più specificatamente, come una sorta di co-protagonista di Donkey Kong.
Il carattere eroico era già presente, l’idraulico, categoria molto hot nell’immaginario femminile, aveva come mission il tentativo di strappare la sua fidanzatina Pauline dalle grinfie dello scimmione; il tutto cercando di evitare i barili che l’emulo di King Kong gli scagliava contro mentre la sua bella gridava “Help”. Diventato Super Mario la trama generale non è cambiata, anche qui l’idraulico deve salvare una principessa, Peach, una bionda come Pauline. E qui si nota chiaramente che Mario e Super Mario, pur prodotti da giapponesi, sono stati pensati per fruitori occidentali. Dove la trovate una giapponesina bionda? E questa dialettica eroe-prigioniera ricorda più i romanzi provenzali, tipo Lancillotto e Ginevra , anzichè le gesta di samurai e geishe.
Voi che ne dite?
Non diversamente poi da quanto avevano già fatto e sperimentato con i robot: Tetsuya, Koji e Hiroshi, nomi giapponesi e fattezze occidentali. Nel caso di Super Mario anche il nome è occidentale. Per anni l’idraulico, super o meno, è stata la killer application della Nintendo, la quale, sfruttando la popolarità del baffuto operaio, ha sfornato negli anni diversi scenari per il nostro eroe, portandolo anche nello spazio con il videogioco Super Mario Galaxy e Galaxy 2. I primi 25 anni di Super Mario sono stati bellissimi, indimenticabili per chi ha saltato con lui. Come saranno i prossimi?