Google ha anche un lato filantropico. Esiste un premio di 20 milioni di dollari da riscuotere entro il 2011 messo in gioco dalla casa di Mountain View. Il premio si chiama Lunar X Google Prize e sarà assegnato al team di agenzie non nazionali o internazionali in grado di far atterrare un rover sulla Luna, sul nostro satellite che tanto effetto ha sulla terra ma anche, pare, sul nostro umore.
Ci sono 29 squadre in gara, una di queste, Team Italia, è, cme si può ben capire, italiana.
A guidare la pattuglia italiana è Amalia Ercole Finzi, una veterana dell’ingegneria spaziale in Italia, molto apprezzata anche all’estero in ambiti Nasa ed Esa.
L’ingegnere si dice convinta della bontà del progetto italiano e dice, non tanto poi sommessamente, di cominciare a preparare champagne et similia perchè andrà all’Italia, e non ad altri paesi, la palma della vittoria del Lunar X Google Prize. Il rover dovrà atterrare, ovviamente intatto non come quello che si schiantò nel Gennaio del 2004 su Marte, e trasmettere immagini e dati. In onore della persona a capo della Mission il nostro progetto si chiama AMALIA che sta per Ascensio Machine Ad Lunam Italica Arte. Ovviamente massimo riserbo sul progetto ma il nostro rover avrà le sembianze di un ragno, un ragno robot. Per questa impresa, e solo il cielo dei ricercatori sa quanto sarebbe utile una vittoria per l’Italia, Amalia Ercoli Finzi ha scelto la creme della nostra scuola di ingegneria. La squadra è composta da ricercatori del Politecnico di Torino, quello di Milano e delle facoltà di Ingegneria di La Sapienza di Roma e della Federico II di Napoli, a questi vanno aggiunti le conoscenze e il know-how di aziende all’avanguardia nel settore aerospaziale come Thales Alenia Space e Carlo Gavazzi Space. Un crogiulo di conoscenze che, Amalia Ercoli Finzi ne è convinta, porterà il tricolore italiano davanti a tutti. Ma ovviamente non ci siamo solo noi a competere. Michael Doornbos, un consulente americano per la sicurezza tecnologica, ha stilato una sua classifica. E ha piazzato come vincente Astrobotic, un gruppo americano. Amalia Ercoli Finzi ha un entusiasmo ed una grinta coinvolgente. Ascoltate la sua riposta: “Ne ho visti tanti annunciare progetti grandiosi e poi sparire nel nulla”. Io punto sull’ingegneria italiana. E voi?