L’economia vive di bolle, e quanto scoppiano si contano le vittime.
Lo scorso 19 maggio Il social LinkeIn è sbarcato in Borsa, ed è stato subito boom.
La collocazione iniziale era stata di 45 dollari per azione, ma subito le contrattazioni si sono impennate intorno ad 83 dollari per poi balzare ancora a 122 per poi scendere a 93, che rappresenta comunque il 107% della IPO.
Un risultato enorme, neanche Google aveva saputo fare altrettanto; tradotto in soldoni il valore del social ideato da Reid Hoffman è passato da 4,2 (valore iniziale della collocazione) a oltre 9 miliardi di dollari.
Gli analisti sono in subbuglio, temono una nuova bolla speculativa, atteso che anche Facebook, Zynga e Groupon stanno seriamente pensando ad uno sbarco in Borsa.
Il Financial Times teme un prossimo attacco speculativo orientato sul ribasso del titolo, cosa sulla quale in tanti sono pronti a scommettere in quanto ritengono sovradimensionata l’attuale quotazione. Mentre scrivo la spinta ribassista è già in atto.
L’ex ministro del Tesoro americano Larry Summers ha dichiarato, nei giorni scorsi: “Chi avrebbe immaginato che la maggiore preoccupazione, solo due anni dopo la crisi, sarebbe stato il rischio di una bolla?
Eppure è proprio questo il timore sul settore tecnologico, come risultato di un ritorno alla fiducia”.
Erano in tanti ad aspettare e vedere in che direzione si sarebbero mossi gli investitori dopo lo scoppio della bolla immobiliare.
In tanti si aspettavano una virata verso l’energia verde, ma, forse, le ultime intenzioni del Presidente Obama, hanno spinto gli stessi a puntare ancora su un determinato tipo di tecnologia. Siamo all’alba, dal momento che anche Zynga, Groupon e Facebook sono prossime alla collocazione, di una nuova bolla dotcom?
E quello che è successo servirà da monito ai nuovi raider e cowboy che si lanceranno nella nuova prateria?
Ci sarà una maggiore prudenza?
Conoscendo l’umana natura non credo, ma, ammesso che bolla sarà, staremo a vedere….
Siccome ormai si conosce la storia di Mark Zuckerberg e di Facebook, nato da un due di picche ad opera di Erica Albright, mi pare giusto riportare anche il chi è riferito al già citato Reid Hoffman, ideatore di LinkedIn.
Nato a Stanford il 4 agosto 1967, Reid Hoffman si laurea prima nell’università della sua città in Symbolic Systems Program (un corso specializzato sull’intelligenza artificiale), poi in filosofia ad Oxford. Dapprima intenzionato a intraprendere la carriera accademica, cambia idea ed inizia le sue esperienze Apple Computer e Fujitsu, ma ha il pallino dell’imprenditore e diventa cofondatore di SocialNet.com, un sito di appuntamenti online. Lavorando in PayPal conosce Steve Chen, Chad Hurley e Jawed Karim; ve li ricordate? Sono i fondatori di YouTube. Lui li anticipa come imprenditore dal momento che 2003 fonderò LinkedIn, il primo social network professionale, quotato in Borsa (YouTube vedrà la luce nel 2005).
La passione per i social e i giochini elettronici ha portato Reid Hoffman ad essere tra i primissimi investitori di Facebook e Zynga. Qualora anche questi sbarcassero in Borsa Hoffman avrebbe delle buone royalties da incassare.