Non accennano a diminuire i ricatti in rete.
Ogni settimana c’è almeno un caso di persone che si rivolgono alle forze dell’ordine perché qualcuno, in genere una persona che si riteneva fidata, ha deciso di farsi qualche euro (per la verità in genere si parla di migliaia di euro), minacciando di diffondere video e foto compromettenti.
Quello che sembrava essere un reato delle prime ore, quando non si era troppo smaliziati, si sta invece rivelando un fenomeno sociale (e criminale) a tutti gli effetti.
E, ancora una volta, a subire maggiormente questo tipo di reato sono principalmente le donne, di ogni età, ma soprattutto con qualcosa da perdere. In tal senso le più esposte sembrerebbero essere le ragazzine, peraltro in genere le più disinibite ed esibizioniste, quelle che il concetto della privacy, nel mondo social in cui sono immerse, lo intendono in modo più elastico.
Quelle che, per far piacere a qualche seduttore online che fa il carino, hanno meno remore a spogliarsi o a mandare qualche immagine non propriamente ortodossa.
Ma anche una donna sposata, che per i motivi più vari, ha deciso di allacciare una relazione o una semplice amicizia, può vedersi costretta a pagare fior di quattrini per ovviare a un attimo di debolezza.
Qualche mese una donna sposata si vide ricattare da un brasiliano che era stato suo amante, questi gli chiedeva diverse migliaia di euro per non divulgare dei video compromettenti.
Ma i maschi non sono esenti, in particolar modo se trattasi di professionisti, persone in vista e con molto da perdere, magari anche un matrimonio vantaggioso.
Per qualcuno che alza la testa e, seppur con vergogna, denuncia, ce ne sono tanti altri che pagano sperando che possa bastare all’aguzzino, ben sapendo però che non si sazierà affatto.
Qualche volta le cose finiscono anche peggio, in Francia ci sono stati due suicidi e qualche tempo fa in Italia ci fu anche qualche omicidio.
Insomma, quando si arriva a quel punto a perderci, in una maniera o nell’altra, sono amendue le parti in causa.