Puntoblog è un blog. Punto. Al di là della boutade, e della battutina facile, ci sono persone che hanno creato e gestiscono dei blog che sono diventati un punto di riferimento fisso per migliaia di persone, blog in grado di condizionare le opinioni e i punti di vista. E’ questo il caso del blog Boing Boing del canadese Cory Doctorow, un blog, del quale è peraltro coeditore, ormai considerato alla stregua, o quasi, di un vangelo per gli amanti della rete. E’ questo il caso del blog di Mark Hertsgaard, seguitissimo dalle persone, e sono tantissime, interessate all’emergenza climatica mondiale. Ma lasciamo perdere un attimino il buon Mark Hertsgaard e torniamo al 38enne Cory Doctorow.
Passando per la vetrina di una libreria la mia attenzione è stata attirata da un libro di Doctorow. Pensando che si trattasse di un saggio sulla rete mi sono avvicinato e con mia grande sorpresa mi sono accorto che invece X, è questo il titolo del libro di Cory Doctorow, era un romanzo. Ciò mi ha dato da pensare sui romanzi che parlano, o perlomeno riecheggiano, di temi inerenti Internet.
X, per stessa ammissione dell’autore, è una riedizione in chiave moderna del celebre, e forse mai troppo ben incensato 1984 di Orwell. In primis dico, perché è una domanda che mi sento rivolgere spesso, che 1984, ossia il Grande Fratello profetizzato Orwell, non c’entra niente con l’anno 1984.
Il libro fu terminato nel 1948, e l’autore invertì le ultime due cifre.
Tutto qui. Torniamo ad X.
“Sono uno studente dell’ultimo anno al liceo Cesar Chavez nel soleggiato quartiere Mission di San Francisco, il che mi rende una delle persone più sorvegliate al mondo. Mi chiamo Marcus Yallow, ma all’epoca in cui inizia questa storia, ero conosciuto come w1n5st0n”.
Ci sono due tipi di persone: quelle che quando leggono w1n5t0n pronunciano Winston; e quelle che si incagliano in una successione di lettere e numeri dei quali non comprendono la semplice logica. Quanto a queste ultime, Marcus Yallow, il protagonista di X, di Cory Doctorow, non pensa che meritino più che un veloce pensiero di disprezzo. w1n5st0n fa tornare alla mente il Winston di 1984. Ma cosa racconta, in X, Cory Doctorow?
Nella già citata e severissima Chavez High School, a San Francisco, il preside ha deciso di monitorare le attività degli studenti minuto per minuto. Marcus, noto sul web come w1n5tOn, con la sua conoscenza informatica è in grado di eludere ogni sistema, ed infatti riesce ad evadere con i suoi amici solo che, loro malgrado, si ritroveranno, adolescenti ribelli in un mondo di coercizione informatica, nel posto e nel momento sbagliato. Verranno arrestati e torturati in nome della sorveglianza e repressione dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza.
Ancora una volta w1n5tOn eluderà le difese elettroniche, si darà alla macchia e preparerà la sua vendetta, solo che.. Se volete sapere il resto compratevi X di Cory Doctorow, vi dico solo che la sua vendetta sarà molto Web 2.0.
Ma ci sono dei bei romanzi che parlano di rete, internet ed hacker? Per quanto ho letto io al riguardo, sempre più spesso, ma è una tendenza in atto da anni, anche in romanzi gialli, noir o di avventura, l’hacker o l’esperto informatico è sempre più spesso presente, anche se nella quasi totalità dei casi detto nerd fa da supporto più che il protagonista. Ho letto perlomeno due eccezioni.
Uno dei maestri mondiali del thriller, Jeffrey Deaver, il creatore del personaggio di Lincoln Rhyme, si cimentò da par suo, con Profondo Blu, in un thriller informatico. E non gli andò male male eh? Per essere un profano intendo.
Una pietra miliare della rete ante litteram è invece il bellissimo Neuromante di Bruce Sterling, uscito guarda caso nel 1984, e prima parte della Trilogia dello Sprawl. Innesti bionici e deprivazioni sensoriali consentono all’hacker Case di frugare nel cyberspazio. Sterling è stato l’autore di un racconto dal titolo Johnny Mnemonic, e ha fatto da archetipo per il cyberspazio immaginato nel fumetto Bonelli di fantascienza Nathan Never.
Anzi, un certo Case è un hacker che fa il verso al Case di Bruce Sterling nell’albo “Cacciatori di Virus”.
Sono partito dal blog e dal libro X di Cory Doctorow, ma poi ho divagato tanto, troppo, forse molto; adesso passo la parola a voi.
Avete letto qualche bel romanzo su Internet? Se sì, quali?
3 commenti su “X, il romanzo della rete di Cory Doctorow”