Il Qr code, la nuova frontiera dell’informazione e del marketing

Cos’è un Qr code? Da un po’ di tempo a questa parte su giornali e riviste (un po’ anche per strada) si vedono dei misteriosi quadratini bianchi e neri; di primo acchito ognuno di noi, anche per provare a se stesso che ha più di un “neuronio”, stringe gli occhi cercando di trovare, nel geometrico coacervo bicolore, un numero o una parola nascosta, una qualche informazione.
Giusto entrambe le cose: giusto guardare oltre la geometria, giusto cercare una informazione codificata.
Qr sta per Qick response e permette di accedere al mondo della Ar Augmented reality, la realtà aumentata.
Per vedere l’informazione “nascosta” nel quadratino basta inquadrarlo con una videocamera, essere in possesso di un dispositivo per l’elaborazione dei dati con una buona potenza di calcolo, ma ci sono numerose applicazioni per Pc, Mac, iPhone, smartphone, e un display per guardare il tutto.  
Se s’inquadra il quadratino con un adeguato dispositivo, il codice Qr prende vita e racconta la parte nascosta: sul display arrivano, infatti, video e pagine internet preparate ad hoc per approfondire l’argomento a cui è legato.
Il Qr code rappresenta una sorta di trait d’union tra il mondo cartaceo dei media classici e quello multimediale crescente di internet.
Il Qr code è una porta d’accesso a contenuti aggiuntivi che per la loro natura digitale non troverebbero spazio sulla carta e che invece arrivano, via web, direttamente sullo schermo del telefonino.
Sono in tanti a scommettere sui Qr code come strumenti informativi di integrazione, con un occhio di riguardo alle nuove generazioni, più avvezze a condividere e ad entrare in empatia con video che non a leggersi lunghi, noiosi articoli.
Ma i Qr code potranno essere un modo nuovo non solo di fare informazione ma altresì di promozione. Sfruttando la geek-mania diverse agenzie pubblicitarie stanno cominciando ad utilizzare i Qr.
E allora per strada dovremo sempre più abituarci a vedere coppie di teen che sembrano “fotografare” un Jackson Pollock a variante bianconera.
In realtà stanno guardando uno spot.
E’ ovviamente possibile integrare tale funzione con quelle usualmente in dotazione agli smartphone, una su tutte quelle che ci avvisa a Roma come a Vibo Valentia i punti di interesse (Musei, ristoranti, monumenti, etc..).
I creativi e i marketer sono già all’opera dal momento che la tecnologia ha permesso loro di potersi sbizzarrire in un nuovo terreno vergine.
Ma non è solo un giochino, vale la pena sottolineare come realtà quali Benetton, la Ray-Ban, Ikea, Burger King e Bmw stanno già usando la realtà aumentata come nuovo veicolo di marketing.

Nella foto Keeley Hazell, e se siete curiosi andate a “scoprire” il Qr code

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