Tempo di mondiali amici di Puntoblog, tempo di Sudafrica 2010. Tempo di esordio per la nazionale azzurra a Sudafrica 2010. colgo l’occasione per parlare dei guadagni degli sportivi. In un precedente post abbiamo detto dei guadagni di un calciatore. Ma spesso, soprattutto alle Olimpiadi o ad altri mondiali, sentiamo con una certa insistenza parlare di atleta “delle Fiamme Gialle”, di ragazzo “ tesserato con le Fiamme Oro” e così via. in primis diciamo che per Fiamme Gialle s’intende la Guardia di Finanza, mentre per Fiamme Oro la Polizia di Stato. Cosa c’entrano i corpi dello stato con gli atleti? C’entrano, c’entrano…E Alberto Tomba non era un Carabiniere?
Siccome non in tutti gli sport si muovono e circolano i soldi che girano intorno al business del calcio o del basket ecco che a tutta una serie di atleti quali i nuotatori, gli schermidori, quelli dell’atletica, quelli del canottaggio, i lottatori, i pugili, gli arcieri, i tiratori e tanti, tanti altri che adesso dimentico e dei quali ci ricordiamo in genere ogni 4 anni, viene offerto di entrare a far parte dei Gruppi Sportivi Militari o dei Gruppi Sportivi di Polizia, al fine di garantire loro uno stipendio e di poter, nel contempo, allenarsi. Questi atleti guadagnano quanto i loro colleghi di pari grado, eccezion fatta per i premi.
Ed eccezion fatta per la singolarità di vedere un semplice finanziere, e non un ufficiale superiore o generale, insignito dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana (OMRI), come nel caso del pugile Roberto Cammarelle o della schermitrice Valentina Vezzali. Abbiamo quindi una larga fetta di sportivi italiani che guadagnano come dei militari di truppa o al massimo come i sottoufficiali, in questo bisogna dire che i paesi d’oltrecortina erano più generosi regalando loro i gradi ed i privilegi di un ufficiale (George Hagi e Ferenc Puskas docet!), gli stessi militari di truppa o sottoufficiali che danno lustro e portano medaglie su medaglie ad ogni olimpiade. Già perché in genere, tolto qualche elemento particolarmente mediatico ed ambito da sponsor, la maggior parte di questi atleti, alcuni dei quali ai massimi livelli mondiali, non è che abbia la fila di sponsor fuori casa.
Quindi effettivamente una larga fetta di sportivi italiani guadagna quanto un militare.
E molti di loro, come nel caso di Clemente Russo, scelgono di non passare professionisti per non perdere comunque uno stipendio sicuro; ma Clemente non è il solo.
Lo scorso autunno l’aereonautica militare mise Andrew Howe dinanzi ad un aut aut: o l’aereonautica o la partecipazione ad un reality.
Howe si scaldò un poco dicendo che quel diktat era figlio della figuraccia ai mondiali di atletica Berlino 2009, una spedizione da zeru tituli, ma alla fine tra l’alea del reality e la sicurezza dell’aereonautica scelse l’aereonautica. E fece bene perché quel reality non si fece proprio…
Ora se anche Andrew Howe, uno che ha la faccia e la presenza scenica per gare pubblicità (Kinder Bueno con Francesca Perini), cerca di “arrotondare” con reality allora mi sento di capire l’acredine di tanti di loro verso quei bamboccioni viziati e riccastri dei calciatori.
Un’acredine esplosa alle ultime olimpiadi con le schermitrici cariche di medaglie in classe economica e i calciatori, sconfitti dal Belgio e senza medaglie, in prima classe. La Figc disse di aver pagato di tasca propria la maggiorazione. Magari sarà vero, ma chi dà i soldi alla Figc? Il Coni! E al Coni? I contribuenti, essendo un ente pubblico non economico.
Per la verità c’è anche chi sta peggio. A questi atleti viene almeno garantito uno stipendio; per altri sport, (bocce, etc) nemmeno quello. Nel 1988 un italiano del Taekwondo dovette prendersi le ferie da postino per partecipare.
Ai tempi il Taekwondo non era disciplina olimpica, ma sport dimostrativo.
Anche gli Abbagnale si prendevano le ferie per far sventolare il tricolore.
Si può ben intuire come gli atleti spesso non guadagnano in base alle vittorie ed alle loro forze, ma in relazione al business che si muove intorno allo sport praticato. Così è stato, cosi è. Così sarà.
non diciamo e/o scriviamo cazzate….e non cadiamo nel populismo, i calciaori muovono milioni di euro…. il kinder buone no!!!!!
e cmq io di dover pagare di tasca mia un caporale de che!!!!! tipo la vanessa ferrari non mi va proprio, piuttosto non portiamo atleti alle competizioni e risparmiamo quei soldi per le “vere” forze dell’ordine!!!
Io il calcio non lo posso vedere pertanto che i miei soldi pagati in tasse vengano spesi per dare lustro ad altri sport mi va più che bene.