Il Paid to Write conviene ancora?

Quando si parla di strategie per guadagnare online, il “paid to write” non può certo mancare. Questo sitema permette di dividere i proventi del programma di affiliazione Adsense tra più account.

In pratica, un sito che permette il “paid to write” dà la possibilità ai suoi autori di registrarsi comunicando il proprio ID di Adsense. In seguito su tutti gli articoli che vengono scritti ogni clik adsense viene distribuito in percentuale tra il proprietario del sito e l’autore.

Le percentuali in genere sono dal 50% all’80% all’autore degli articoli e il resto al proprietario del sito.

Ma il “paid to write” conviene ancora?

Dal punto di vista del poprietario del sito. Sicuramente ha il vantaggio che, richiamando molti autori, il sito cresce molto velocemente dato l’alto numero di articoli pubblicati tutti i giorni. Per il proprietario, avere un sito molto ben posizioaneto sui motori di ricerca e che riceve anche molte visite lo rende appetibile per la vendita di banner pubblicitari o per la vendita di recenzioni, ecc…
Il fattore crescita giustifica l’azione di cedere l’80% dei proventi del sito ai propri autori. Purtroppo, essendoci molti “Paid to Write”, è molto più comlpesso avere molti autori.

Dal punto di vista degli autori degli articoli. Se l’autore lo fa solo per hobby, è veloce a scrivere e riesce a rendere famosi i suoi articoli, può costruirsi una piccola rendita nel tempo. Per guadagnare cifre decenti bisogna che scriva almeno 1-2 articoli ben fatti al giorno. Il fattore che ci piace è che il guadagno è per sempre (finchè il sito è online). Attenzione però a scrivere di argomenti troppo comuni e dove il click adsense vale molto poco.

L’ideale di sito “Paid to Write” è quello legato ad un settore ben pagato e che raccoglie anche molte ricerche sui motori. Un po’ come trovare la botte piena e la moglie ubriaca.

Sicuramente un “Paid to Write” generalista non è semplice da far decollare, ma se si riesce a raggiungere il numero di 2-3000 articoli in un anno allora il guadagno può esserci per tutti gli attori in campo, sia per il proprietario del sito che per gli autori che hanno maggiore probabilità di vendere i propri articoli ben piazzati sui motori, quindi molto letti, e conseguentemente molto fruttuosi.

Se dovessi creare io, oggi, un sito “Paid to write” non lo farei generalista ma cercherei di diventare importante in uno dei seguenti settori:

  • investimenti e finanza ( alto valore dei click adsense – medio numero delle ricerche online – difficile trovare autori)
  • Giochi online e scommesse sportive ( medio valore dei click adsense – eccellente numero delle ricerche online – facile trovare autori)
  • Calciomercato (medio valore dei click adsense – eccellente numero delle ricerche online – facile trovare autori)
  • Mondo Geek (basso valore dei click adsense – eccellente numero delle ricerche online – facile trovare autori)
  • Hardware e software ((Alto valore dei click adsense – buon numero delle ricerche online – mediamente facile trovare autori)

1 commento su “Il Paid to Write conviene ancora?”

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