Su Facebook è nato e sta crescendo un nuovo gruppo, un gruppo che potrebbe avere un suo perché e crescere nei giorni e nelle settimane a venire. Il gruppo è “Basta con i Tatuaggi!”. In bacheca in bella mostra ecco “Io dico basta, belle ragazze rovinate da diavoli/serpenti/ragnatele, ma dai… A quando il club BASTA CON IL PIERCING?”.
Anche questo non sarebbe male non credete?
Il gruppo potrebbe raccogliere nuovi adepti, nuovi seguaci per effetto della Miss Italia tatuata, Francesca Testasecca; una che verrà ricordata magari solo per questo particolare. Come Danny Mendez, la miss mulatta; come Gloria Bellicchi, la miss che non pianse; come Manila Nazzaro, la signora Cozza (è sposata con Ciccio Cozza) definita nel 1999 la miss bruttina.
Francesca Testasecca, la miss tatoo.
La discussione nel gruppo è forte e sentita tra “puritani” e “rebel”, qualsiasi cosa queste definizioni significhino. Il tatuaggio è un business in entrambe le direzioni, quando lo si fa e quando si vuole toglierlo.
Le Star del jet set fanno scuola con la loro mania di farsi tatuare sulla pelle i nomi dei lori amori o dei loro figli.
E’ questo il caso di David Beckham, che si è fatto tatuare i nomi dei figli: Romeo, Brooklin e Cruz.
Ma non sempre i tatuaggi hanno un lieto fine.
Ed allora ecco che Johnny Deep si ritrova una “Winona Forever” di troppo.
Lo stesso problema, ossia con un marchio indesiderato, se lo sono ritrovate le varie Paris Hilton, Elenoire Casalegno, Asia Argento, Nina Moric e i vari Costantino o Fabrizio Corona.
In tanti, pentiti o per effetto di amori sfumati, devono poi ricorrere a delle tecniche laser per rimuovere i tatuaggi, tecniche che non sono perfette e che costano.
Si può scegliere o meno di aderire al gruppo Basta con i Tatuaggi! , si può essere d’accordo o meno con la filosofia tatoo (ma ricordatevi della relazione Yakuza-Tatuaggi), l’importante è capire che trattasi di un segno quasi indelebile.
E pertanto una scelta che va, andrebbe, ponderata.
Mi sembra di cogliere una sottile vena di rifiuto verso il tatuaggio in sè nel tuo articolo.
Permettimi di dissentire: è come dire che non ti piace la musica italiana perchè il 90% della musica italiana è deprecabile, non trovi?