I due fondatori, Sergey Brin e Larry Page, di Google hanno fatto sapere che una ricerca su Internet dura, in media, circa 24 secondi; di questi 24 secondi, nove servono per digitare la domanda e quindici per scegliere, tra i tantissimi risultati, la risposta che l’utente reputa, a torto a ragione, più corretta o idonea.
Il tempo tra la domanda e la “schermata” dei risultati è di circa 300 millisecondi, o 3/10 se volete.
I due Google evangelist stanno pensando di abbattere ulteriormente questo tempo, e nel contempo (scusate l’assonanza) fornire nei primissimi posti le risposte “migliori” per l’utente stesso.
Come? Cominciando a fornire dei risultati a partire dalla prima lettera digitata e non come succede adesso grazie a Google Instant a partire grosso modo dal quarto quinto carattere. La guerra della velocità e del “motore senziente” è il nuovo terreno di scontro tra i big delle ricerche, ossia tra Google, Yahoo e Bing.
Bing per certi versi sta cercando di trovare l’algoritmo definitivo, chiamiamolo così, quello capace di leggere nella nostra mente cosa stiamo cercando.
Lo sta facendo con la sua partnership con Wolfram Alpha, anche se i risultati sono ancora in uno stato perlopiù embrionale.
E ovviamente tali capacità non possono non tenere conto della storia passata dell’utente, delle ricerche già fatte e così via. Tanto per fare un esempio se digitiamo A con molta probabilità la che ci appare sarà Amazon in un computer vergine; qualche altra parola del tipo Alessandra se ho già cercato con una certa frequenza una Alessandra. Esiste poi la geografia delle ricerche; se digitiamo la B a San Francisco otteniamo Bart (Simpson o no), se la digitiamo a Roma ecco che, la scorsa settimana, trovavamo: Bnl, Better e Bunga Bunga.
Un problema che da sempre assilla i filosofi ed i teorici della rete è: “Cosa se ne fa Google delle nostre ricerche? Con la scusa di aiutarci in effetti ci profila, e magari vende anche i nostri gusti!”.
Sarebbero non poche le agenzie pubblicitarie disposte a tanto, a troppo pur di aver accesso ai nostri gusti ed alle nostre preferenze, che peraltro forniamo gratis…!!
Google l’ha sempre fatto! E per assurco ci ha nella mani e ci conosce meglio di chiunque altro. Basti pensare a Gmail, Google Docs, Blogspost e ai tantissimi altri servizi by BigG…