Un Apple 1 assegnato all’asta per 156mila euro, una macchina Enigma per

I Love Apple. Se c’è un merito (in realtà ce ne sono tanti) che va ascritto alla casa di Cupertino ed allo spirito vulcanico e rivoluzionario di Steve Jobs è sicuramente quello di aver fatto della mela morsicata, sulla cui origine abbiamo già detto la nostra, un brand d’amare, un lovemark per dirla alla Kevin Roberts, CEO di Saatchi & Saatchi.
Un esempio della forza del lovemark Apple è ben sintetizzato da una recente asta.
A Londra un Apple 1, per alcuni geek un reperto archelogico, per altri un feticcio ed un totem al quale inchinarsi è stato battuto all’asta.
Bene, detto Apple 1, uscito in tiratura ridotta, circa 200 esemplari, è stato venduto all’asta alla modica cifra di 156mila euro, 156.168 euro a voler fare i pignoli.
Ad aggiudicarselo è stato un imprenditore italiano, Marco Boglione, fondatore di Basic Net, un uomo con una storia personale abbastanza simile a quella di Steve Jobs.
In tanti potranno ritenere una simile azione uno spreco scellerato, probabilmente a ragionare così sono persone anche ricche, ma povere di spirito, senza troppe passioni, se non quelle materiali.

D’altra parte la molla che ha spinto Marco Boglione ad una simile azione è la stessa ratio che muove i ricconi di tutto il mondo a varcare il limite della legalità pur di ottenere un quadro o un’altra opera d’arte. Cose che poi non potranno far vedere a nessuno.
Un piacere intimo ed inconfessabile, qualcosa difficilmente spiegabile a chi non è affetto da tale fuoco.

Nella stessa asta è stata battuta e venduta anche una delle macchine “enigma”, la “bomba”, come veniva chiamata ai tempi, elettromeccanica usata per cifrare e decifrare gli ordini degli U-Boot nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Ovviamente la bomba è qualcosa di molto simile alle nostre vecchie macchine per scrivere. Questo oggetto Enigma chiamiamolo così è stato assegnato per 78.817 euro. C’è un po’ di poesia in tutto ciò.
Un decisivo contributo a “craccare” il codice Ultra di Enigma è attribuito ai matematici alleati che si spaccarono la testa sul codice degli U-Boot nella magione di Bletchley Park.

A capo di questi matematici prestati alla crittografia c’era un certo Alan M. Turing.

Una leggenda-apple vuole che il morso sul logo della società di Steve Jobs altro non è che un omaggio, neanche tanto occulto, al grande matematico che si suicidò alla maniera di Biancaneve.

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