Nuovi social network made in Italy

Social Network made in Italy? Perché no? Girando girando per la rete ci si imbatte in diversi social network, in alcuni casi è bene dirlo sembrano dei forum, pensati e realizzati da italiani, perlopiù giovani, e chissà quante idee sono lì, in cantiere, in attesa di finanziamenti pubblici e privati.
Vediamo rapidamente qualche prodotto social made in Italy.
A Bologna è stato ideato spreaker.com .

Cos’è Spreaker?  Basicamente è un sito dove ogni utente ha la possibilità di creare la propria stazione radio, con programmi propri e con un vero e proprio palinsesto; i numeri sono interessanti.
Sono state realizzate oltre 65mila stazioni radio in tutta Italia.
Il fondatore, Francesco Baschieri, ha ottenuto 300mila euro dalla rete Iag (Italian Angels of Growth) ed ha aperto un ufficio di rappresentanza nella Silicon Valley, in California.
Motivi?
Meno burocrazia ed un rete di contatti fatta apposta per favorire alcune idee ed iniziative. Spreaker non è l’unica start-up social che ha deciso di puntare al globale.

Anche mobNotes.com ha scelto il sole della California.
Mobnotes.com è un social georeferenziato che permette di lasciare dei posti it e delle recensioni inerenti i luoghi visitati.
Uno dei cofondatori è Gino Micacchi, un passato da programmatore in azienda e in splinder.
Il progetto MobNotes fu presentato in California all’interno del prestigioso concorso TechCrunch 50.

Più simile ad un forum è invece pazienti.org , ideato e pensato da Linnea Passaler, medico e blogger; pazienti.org è una piattaforma dove è possibile postare recensioni ed impressioni sulle strutture sanitarie.

Un pochino diversa, ma molto accattivante e molto web 2.0, è invece l’iniziativa, thounds.com , di Francesco Fraioli.
Cos’è thounds.com ? Un social che permette di condividere uno spunto relativo ad una musica (un sound) o a dei testi musicali, lasciarli completare alla rete o completarli insieme alla community stessa.

Vi manca il quinto a calcetto? Ve lo trova fubles.com , un sito nato da un progetto ed un’idea di Vito Zongoli ed alcuni suo amici appassionati di informatica e calcetto.
Il social vi fornisce dei giocatori di calcetto, in ogni parte d’Italia, attingendo ad un “serbatoio” di 25mila utenti; l’idea ha attirato un finanziamento di 300mila euro dalla Pino Partecipazioni.

Queste solo alcuni dei social network made in Italy

1 commento su “Nuovi social network made in Italy”

  1. Manca sicuramente http://www.plunk.it ideato e fondato da Samuele Falcone che offre tante nuove funzioni e ne renderà attive molte altre a breve

    Plunk.it è un social network innovativo che ti permette di effettuare video-conferenze con i tuoi amici fino a 12 utenti contemporaneamente in webcam; chat roulette; plunk answer (sezione di domanda/risposta tra utenti); livestreaming (con possibilità di trasmettere LIVE i propri eventi) e molto altro ancora.

    Plunk.it è gratuito!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.