Le università, come è sotto gli occhi di tutti, stanno perdendo molto terreno rispetto al mondo del lavoro e rispetto alle nuove evoluzioni del web. Fino a 25 anni fa laurearsi in Italia era un passo importante per avere successo nel lavoro; oggi, per la maggioranza delle università, è un punto a sfavore per il laureato, sia per la poca preparazione pratica (tantissima teoria fine a se stessa) sia per l’arretratezza dei programmi universitari.
Se si considera, poi, che si stanno riducendo tantissimo il numero dei laureati (al massimo da 10 anni) che guadagnano cifre maggiori di 3000,00€ al mese. Mentre aumentano i non laureati che superano questa cifra. Il problema è dovuto al fatto che le aziende e il mercato non vogliono teorici, poco preparati, di 25-30 anni che non sanno lavorare e non sono più disposti a mettersi in gioco.
Se poi riportiamo questo discorso per i lavori o le opportunità del web allora la situazione universitaria diventa drammatica.
I programmi sono così vecchi che quello che gli studenti trovano scritto sui libri, sul web è considerato superato da millenni tecnologici. I professori, raramente sono davvero aggiornati, e nei programmi mancano materie come il web marketing, il guadagno online e il SEO (posizionamento sui motori di ricerca).
Si è arrivati a sentire, e succederà sempre più spesso, che personaggi importanti dell’imprenditoria web demotivino i ragazzi ad iscriversi all’università e li motivino a fare esperienza lavorative in aziende web oriented.
Io, anche essendo laureato (ingegneria delle telecomunicazioni), sono dell’ avviso che per mobilitare un po’ il mercato del lavoro andrebbero chiuse la maggioranza dei corsi universitari, quelli dove non c’è più sbocco, e rinnovati quelli che potrebbero formare i lavoratori del presente.
Sicuramente, il primo passo per operare un’eccellente riforma, sarebbe quello di distruggere il potere incontrastato e senza motivo dei professori universitari. Inserendo docenti, preparati e innovativi. Soprattutto per quello che riguarda il web.
Inoltre, in tutti i percorsi di laurea, bisognerebbe inserire esami per certificare la padronanza del computer e la capacità di lavorare sfruttando le opportunità che la rete offre. Non sono sufficienti le “patenti europee”. Resta inammissibile vedere laureati che non sanno utilizzare il computer e non sanno effettuare decentemente una ricerca online ( molti la effettuano nella ricerca di facebook ).
Inoltre, non si possono far laureare in economia, ragazzi che non conoscono il web marketing, e non solo in termini puramente torici. Dicesi web marketing, quella branchia del marketing….. ma che cazzata!!!
Parole sante!
Le nostre scuole e università sono indietro di decenni sugli argomenti ma soprattutto sulle tecniche di insegnamento (ancora oggi per avere una dispensa di un docente devi fotocopiarla quando si potrebbe scaricare dal sito dell’università).
La cosa più preoccupante è che sembra che la cosa non interessi nè ai docenti nè ai rettori (escluse le solite mosche bianche).