In qualche post precedente abbiamo riportato di come le mamme in non rari casi sono animatrici di forum molto seguiti ove dispensano consigli e non di rado hanno costretto delle multinazionali a delle correzioni mica da ridere, multinazionali come la Johnson&Johnson e la Apple mica bau bau micio micio. Perché nessuna pubblicità ingannevole può avere vita lunga dinanzi ad una mamma che desidera solo la salute ed il benessere per il figlio. Purtroppo la crisi comincia a farsi sentire nelle famiglie più indigenti, basta perdere qualche mese di lavoro per andare in crisi, e allora le mamme si rivolgono alla rete per chiedere aiuti per i loro bimbi. In molti casi si parla di pannolini, latte in polvere, vestiti, omogeneizzati e altro. L’associazione Salvamamme, associazione che deve tanto all’attrice Barbara De Rossi, in questi giorni sta raccogliendo tante richieste e si sta occupando fattivamente anche del coordinamento degli aiuti, e sta mettendo in contatto chi ha qualcosa che non usa più (come carrozzine, passeggini ed altro) e chi invece sente il bisogno di avere le stesse. Sicuramente un modo molto utile dal punto di vista sociale di usare il social, ed un lampante esempio di come uno strumento nato per altri motivi, qualcuno dice “cazzeggio”, possa invece diventare un valido aiuto per le persone in difficoltà.
Sarebbe in tal senso auspicabile che le varie associazioni di volontariato si “parlassero” tra di loro non solo su Facebook ma altresì su altri social e forum al fine comune di mettere in rete le loro risorse e competenze. Perché una risorsa non disponibile in una associazione a Matera può giacere, inutilizzata, a Cividale del Friuli. E viceversa. L’associazione ha sede a Roma nel Centro nutrizionale del bambino, all’interno di un padiglione del Villaggio Olimpico costruito per le Olimpiadi del 1960, (quelle della vittoria di Livio Berruti sui 200 m e di un giovane Cassius Clay, la farfalla del ring che il mondo imparerà a conoscere meglio come Muhammad Ali). I volontari e le volontarie dell’associazione hanno aiutato, dal mese di Aprile, qualcosa come aiutato 537 donne, di 51 nazionalità, di cui 38 in gravidanza e 786 bambini tra 0 e 3 anni, fornendo pannolini, latte in polvere ma anche consulenze di pediatri e psicologi. Un numero enorme ed uno sforzo collettivo mica da ridere considerando che la stessa organizzazione opera anche al S.Camillo nel reparto di Patologia Neonatale e in Romania. Queste ed altre associazioni potranno fare tanto se si saprà unire il grande cuore degli italiani con le potenzialità dei social e della rete