Cos’hanno in comune alcune pubbliche scuse della Johnson&Johnson relative al mal di schiena indotto dal marsupio e il ritiro di un’applicazione iPhone chiamata “baby shaker”?
Il fatto è che in entrambi i casi le multinazionali hanno dovuto fronteggiare, e sono indietreggiate, davanti ad una marea sempre più grande: le mamme.
Sono le mamme le nuove protagoniste della rete. Mamme impegnate e coscienziose che sempre più si fidano delle opinioni dei consigli di altre mamme riguardo a prodotti e cure, e sempre meno sono irretite dalla tradizionale pubblicità. Davanti ad una mamma che vuole solo la salute e il benessere per il figlio non c’è pubblicità che possa ingannarla.�
In questo sono aiutate dalle moderne tecnologie che permettono interazioni un tempo impensate. Spuntano come funghi siti e social fatti su misura per le mamme. mammacheclub.com è un sito emergente, ma c’è anche fattoremamma.com, iomamma.org , mamme online.it, ci sono gruppi su Facebook e su LinkedIn. Il sito alfemminile.com è uno dei punti di riferimento dell’universo femminile, nel loro forum si parla di pannolini e tradimenti, di sesso e pappine, di medici e calciatori, le risposte alle domande arrivano copiose e precise.
Dal momento che, nella quasi totalità dei casi, sono le mamme ad occuparsi della spesa e dell’economia domestica, è a loro che sempre più spesso pubblicitari ed esperti di marketing, ivi compresi i guru del web marketing, strizzano l’occhio; le mamme 2.0 vengono corteggiate dalle imprese che ne hanno intuito il potenziale. Negli States hanno coniato, e loro sono maestri in questo, un nuovo termine: mavens. Mavens sta per mamme che fanno tendenza. In tal senso può essere emblematico il caso della Barilla.
Barilla, con l’iniziativa ilmulinochevorrei.it ha invitato le mamme a partecipare allo sviluppo di prodotti e packaging. Le idee più votate saranno realizzate coinvolgendo in tal modo, sin dall’inizio, le mamme nel processo e nel successo di un prodotto. La già citata fattoremamma.com è una società di servizi e comunicazione fondata da due mamme, Cecilia Spanu e Jolanda Restano, che collabora attivamente con diversi marchi e brand con il fine di creare programmi di marketing capaci di far interagire a livello emozionale mamme e brand.
Quando Kevin Roberts parla di brand che diventano Lovemarks intende questo?
Di certo tanto il commercio tradizionale quanto il business online dovranno imparare ad interagire con una nuova figura dominante: la mamma 2.0.
Internet e le mamme 2.0
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