Ci sarà pure un giudice a Berlino, si chiedeva il mugnaio prussiano di Potsdam al cospetto dell’imperatore Federico II, che gli negava un suo diritto.
Un mugnaio che invocava un giudice per regolare una contesa tra sé (un mugnaio non un nobile, ricordiamolo) e Federico il Grande, questo dovrebbe far capire come tutti noi (politici inclusi) dovremmo avere somma considerazione delle norme e della loro imparziale applicabilità.
Ora operiamo una approssimazione, non sempre lecita, ma facciamolo, e chiediamoci quanto guadagna un magistrato. Il magistrato è un giudice, ma, più generalmente, un magistrato è il titolare di un ufficio pubblico (in latino magisterium); il termine designa funzionari investiti delle funzioni di giudice e, in certi ordinamenti, di pubblico ministero. In Italia designa anche alcuni uffici della pubblica amministrazione. Fatte queste considerazioni passiamo alle considerazioni più terra terra sul “quanto guadagna un magistrato?”.
Ebbene, bisogna fare anche in questo caso dei distinguo relativi principalmente all’anzianità ed al superamento delle valutazioni di professionalità.
In linea di massima possiamo dire che per un giovane magistrato, il magistrato ordinario in tirocinio, si parte dai 22-23000 euro lordi l’anno; alla domanda “quando guadagna un magistrato con una certa anzianità?” possiamo invece rispondere che un magistrato con funzioni direttive apicali giudicanti di legittimità guadagna tra i 73-78000 euro lordi l’anno.
Queste le risposte alla legittima è il caso di dire domanda circa quanto guadagna un magistrato, che però, in quanto giudice nonché filosofo della legge e delle norme, ha (avrebbe) sempre il dovere di essere imparziale, indipendentemente dallo stipendio; un po’ come il medico che ha il doveredi provare a salvare anche, ma forse soprattutto, gratis le persone.
Nell’uno come nell’altro caso invece spesso sono i soldi a giudicare, una prassi poi comune sia ai magistrati che ai medici è poi quella di cumulare cariche e stipendi da professore o da consulente in commissioni pubbliche o private. Ed allora diventa più difficile rispondere alla domanda relativamente a quanto guadagna un magistrato.
E di certo una certa autoreferenzialità non giova certo al loro gradimento verso il resto dei cittadini. Autoreferenzialità molto ben evidenziata da Stefano Livadiotti nel libro Magistrati. L’Ultracasta edito da Bompiani, che seguiva L’ altra casta. Privilegi. Carriere. Misfatti e fatturati da multinazionale. L’inchiesta sul sindacato sempre edito da Bompiani
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