In un post precedente ho già parlato dell’iniziativa di Barilla Nel Mulino che Vorrei, adesso la riprendo. L’iniziativa della Barilla, non so se è la prima in Italia, è assolutamente interessante per almeno due buoni motivi:
E’ orientata ai Prosumer
E’ orientata alle mamme 2.0.
Con il termine Prosumer s’intende, nella definizione di diversi esperti della rete, e per l’esperto di web marketing Kevin Roberts, il consumatore del nuovo millennio. Il consumatore che non subisce più i prodotti ma che, da protagonista, è in grado di decidere le sorti e il successo commerciale di un prodotto. Non è più possibile mentire con una pubblicità ingannevole. I Prosumer non si fidano della pubblicità, ma la condizionano. Nel bene e nel male. Non subiscono l’onda. I Prosumer sono l’onda. E con questa onda le imprese e gli esperti di marketing dovranno imparare a convivere. Se non vorranno affondare.
Le mamme 2.0 sono le mamme partecipative, quelle che animano i blog e i forum su internet, quelle che si riuniscono e dispensano consigli su pannolini e pappe, su passeggini e giocattoli. Sono le mamme che hanno costretto la Johnson&Johnson a scusarsi e l’IPhone a ritirare un’applicazione. Sono organizzate e agguerrite quando si tratta di proteggere la salute dei loro piccolini. Capite bene che cercare di ingannare simili leonesse può essere pericoloso.
E, last but not last, spesso e volentieri sono le mamme a tenere i cordoni della borsa.
L’iniziativa Nel Mulino che Vorrei le rende protagoniste. Sono loro a suggerire dolci, biscottini ed altro. Sono le mamme 2.0 che suggeriscono anche sfondi e packaging. Barilla ne ricava idee su idee, ed un’indagine preventiva di mercato che altrimenti non sarebbe possibile, e non sarebbe così indicativa.
E’ un classico caso win win: tutti vincono.
E’ un caso ed una iniziativa che andrebbe presa in seria considerazione, alla luce anche dell’elevato livello di personalizzazione che i consumatori pretendono.
Il punto di riferimento degli esperti di marketing e web marketing nel nuovo millennio sta diventando sempre più la mamma 2.0.
Web Marketing: il caso Nel mulino che vorrei
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