Chi usa ed è iscritto a Social Network come Facebook si trova spesso nella condizione di dover scrivere qualcosa nel campo “Stato”, generalmente una frase o un motto che lo rappresenti, o che perlomeno lo rappresenti per i prossimi 5 minuti, sino a che l’amico virtuale, quello che 7 volte su 10 non hai mai visto, non ti scodellerà un motto, una frasettina che improvvisamente reputerai più accattivante, fashion e glamour.
E la copierai.
Così va l’umore nel mondo del Web 2.0.
In qualche precedente post abbiamo detto che i pubblicitari hanno a disposizione, con i dati che gli utenti dei social, SPONTANEAMENTE, forniscono, uno strumento di marketing impensabile sino a non molto tempo fa.
Qualcuno sta pensando ad accorciare ancora di più i tempi e di passare a chiedere direttamente, o indirettamente con delle ben precise “domande guidate”, qualcosa del tipo “che cosa hai comprato?” oppure “Quanto hai speso?”. E’ una idea che sta frullando in testa a qualche marketer e raider 2.0; una idea che, se per un verso potrebbe incontrare il favore degli utenti che hanno eletto l’essere Prosumer come Filosofia di vita, potrebbe per converso creare qualche problema a chi non è disposto a gridare ai 4 venti gli acquisti.
Sui primi utenti hanno deciso di scommettere due start-up americane come Blippy e Swipely. Entrambe le start-up sono basate ed incentrate sull’idea di comunicare
alla Community quello che si è appena comprato, ovviamente sono possibili anche i commenti, che come ogni “rumors” e “bisbiglio” della rete è più importante dell’acquisto in sé. Le start-up Blippy e Swipely puntano su approccio leggermente differenti. Blippy svela l’ammontare della somma sborsata per ogni acquisto, mentre la seconda dà più importanza all’esperienza di shopping e alla condisione, all’interazione insomma. Entrambe sono ancora in una fase, diciamo così, embrionale; ed entrambe sono costantemente alla ricerca di investitori e finanziatori privati. Tra questi investitori va segnalata la presenza di Evan Williams, il cofondatore, insieme a Jack Dorsey, di Twitter, il social più orientato al business.
Ah dimenticavo! Bisognerà specificare il numero della carta di credito su cui operare le transazioni che vorrete condividere con gli amici. Siamo pronti ad abbattere quest’altro tabù?
1 commento su “Blippy e Swipely, i social per i prosumer più audaci”