Noi di Puntoblog siamo sempre molto attenti alle novità in tema di Social et similia. In questi giorni stiamo assistendo al lancio di un social network tutto italiano che, come tanti altri progetti ed iniziative mira ad emulare il social blu di Mark Zuckerberg. Il nome del social italiano? Griddix- The web democracy.
Più che democrazia trattasi di casualità e randomizzazione.
Il social in realtà funziona come un aggregatore che, di default, inserisce la tua “identità” al centro di una griglia 3×3, dunque con 9 caselle, con la possibilità di poter contattare le 8 caselle circostanti (4 uomini e 4 donne), e se non ti piacciano i vicini, che ti sono stati imposti in modo random e che non hai, democraticamente, scelto, potete chiedere al sistema di inserirvi in un’altra griglia con annessa possibilità pertanto di poter interagire con altre 8 persone che magari ti aggraderanno di più. Solo che..solo che questo cambio di griglia è a pagamento.
Per quanto riguarda i soldoni il popolo della rete è abbastanza diviso tra chi è per il gratis a prescindere e chi invece pensa che la nuova sfida del web dovrà essere il tentativo di monetizzare i contenuti, adducendo a difesa la tesi che in qualche modo tutto questa fruibilità deve diventare economicamente conveniente per tenere in piedi il baraccone dell’informazione.
Sia come sia siamo ancora in un periodo nel quale i social, e il social per eccellenza Facebook, sono assolutamente gratis, e pertanto la scelta operata dal social pensato da Sergio Barbesta, amministratore di Hantropos, società specializzata in Web Design e soluzioni Software, e ideatore del progetto Griddix. La scommessa di Barbesta è puntare sulla noia che sta prendendo chi è stanco di guardare la bacheca dei compagni delle media; la scommessa è puntare sul brivido e sull’eccitazione della casualità, dopotutto non si incontrano amici e partner in modo casuale? A chi non è convinto di ciò basta rammendare la casualità legata al momento, luogo e famiglia di nascita nonché alla combinazione casuale dei nostri cromosomi.
Pur apprezzando molto l’iniziativa noi ci sentiamo di dire che forse i tempi “non sono maturi” per il progetto di Sergio Barbesta, ma saremo ben contenti se dovesse avere ragione lui.
OK x l’incontro casuale e i “cluster”, ma a mio avviso molto più “Social” (e molto più “Game”) il “Life Social Game”: http://www.LifeSocialGame.com