Luglio e Facebook, un’estate molto hot, forse anche troppa tra stalking, omicidi e video hard

Facebook, da buon social, a voler usare un eufemismo, amplifica e di molto ogni atteggiamento sociale.
Per certi versi Facebook si sta dimostrando particolarmente utile nel veicolare rabbia, risentimento e voglia di vendetta.
Ma, trattandosi di un medium, per quanto potente, in sé il social non è responsabile di atteggiamenti infami o di un uso criminale dello stesso, in ciò Facebook non è più colpevole di un telefono.
A cambiare, trattandosi di un social, è la scala, l’impatto.
In un precedente post abbiamo messo in evidenza l’incremento di separazioni, fonte AMI, l’Associazione Avvocati Matrimonialisti, con cause da attribuire a flirt sbocciati su social.
E questo mese di Luglio ha messo in evidenza almeno tre episodi di un uso errato di Facebook e altri social, un uso dettato da istinti bassi, quando non omicida.
E’ il caso della 34enne pugliese, Chiara Brandonisio, uccisa a strangate da un uomo di 51 anni, piacentino ma di origini calabresi, conosciuto solo in chat. Il suo primo incontro con l’uomo è stato anche l’ultimo.
Il Luglio hot dei social è proseguito con un altro classico: l’ex fidanzato. In questo caso la vendetta dell’innamorato respinto è stata ugualmente efferata.
Non l’ha uccisa, ma ha pensato bene di mettere in rete, su YouPorn, le prodezze sessuali compiute dalla sua ex con lui e, caso mai l’attuale fidanzato non fosse un frequentatore del social porno, a scanso di equivoci, ha fatto in modo di fargli avere i video: “Ecco chi è la tua ragazza”, avrebbe detto l’ex della ragazza, un campano 41enne, co-protagonista nelle scene “bollenti” al nuovo fidanzato nei messaggi postati su Facebook.
La ragazza, una 31enne padovana, ha sporto denuncia e la polizia postale è andata a casa del campano, non una ma due volte perché lo stesso ne ha pubblicato due di video.
Ma in questo caso perlomeno non c’è stato nessun funerale.
E’ invece recente la notizia di un 38enne catanese denunciato ed arrestato per stalking in quanto diffamava la sua ex gestendo un falso profilo Facebook della stessa; su quel profilo era sempre lui a pubblicare foto e a postare falsi commenti degli uomini su di lei.
L’uomo, non nuovo a simili prodezze, in passato, non pago di averla tempestata di telefonate ed sms, aveva scritto frasi ingiuriose nei confronti della sua ex anche sui muri di palazzi vicini al luogo di lavoro della donna, è stato arrestato in un Internet Point mentre minacciava online la sua ex.
Da un omicidio a un “semplice” stalking, ma non bisogna abbassare la guardia e difendere quanto più possibile la privacy perché il mondo del web è popolato anche da disturbati e malintenzionati.

Attenzione dunque non solo a cosa postiamo noi sui Social (do you remenber Tania Riccò?), ma anche a quello che gli altri dicono di noi

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