Dante e Shakespeare, Napoleone e Sun Tzu, Gesù e Ghandi riscoperti ad uso e consumo dei manager.. Che ne pensate?

General Manager, chi è costui? Ok, amici… stop alle definizioni ed al brainstorming, siete fuori pista.
Chi come me ogni tanto bazzica nelle librerie, quelle cartacee e fisiche, nota che, da qualche anno a questa parte, nella sezione dedicata al management è tutto un fiorire di titoli che abbinano un condottiero alla gestione delle imprese.
Forse rendo un po’ meglio l’idea se comincio a fare qualche esempio:

  • Napoleone e il management. Lezioni di pianificazione, esecuzione e leadership – Manas Jerry, Etas
  • Lezioni napoleoniche. Sulla natura degli uomini, le tecniche del buon governo e l’arte di gestire le sconfitte – Ferrero Ernesto, Mondadori
  • La leadership di Alessandro Magno. Lezioni di management dall’uomo che creò un impero – Kurke Lance, Etas
  • Sun Tzu. Strategie per la vendita. Usare l’arte della guerra per costruire relazioni durature con il cliente – Michaelson Gerard A.; Michaelson Steven W., Etas
  • Sun Tzu. Strumenti per l’azione. L’arte della guerra per realizzare i propri obiettivi – Michaelson Steven W., Etas
  • Sun Tzu. Strategie per il marketing. 12 principi fondamentali per vincere la guerra del mercato – Michaelson Gerard A.; Michaelson Steven W., Etas
  • Sun Tzu. L’arte della guerra. Riletto a uso dei manager – Livio Buttignol, Etas
  • Sun Tzu, Machiavelli & Co. L’arte della guerra e della politica aziendale – Phillips Tim; McCreadie Karen; Shipside Steve, Etas
  • La strategia di von Clausewitz. Riletta a uso dei manager – Ghyczy Tiha von; Oetinger Bolko von; Bassford Christopher, Etas

Insomma, avete capito cosa intendo, si noti che la Etas la fa da padrone ed il più letto e copiato è Sun Tzu, del quale si sa ben poco, forse non è  mai esistito.

Quale è la strategia migliore? Sempre una sola: quella che vince.

Questi libri parlano di generali che avevano degli approcci completamenti diversi alla guerra. Il minimo comune multiplo è rappresentato dalla leadership che riuscivano ad esercitare e da una certa dose di fortuna, indispensabile per avere successo. E basta.
Perché von Clausewitz e Sun Tzu avevano delle idee e delle strategie belliche agli antipodi e tra loro mutuamente esclusive.
Se accettassimo per buone le mosse di Sun Tzu dovremmo dimenticarci di von Clausewitz. E viceversa.
E mi aspetto da un momento all’altro anche un libro per manager ispirato a Giulio Cesare, e sarebbe un’idea tutt’altro che peregrina, vista l’assonanza nella vita e nelle azioni tra Napoleone e Giulio Cesare; il corso per certi versi sembra aver modellato le sue azioni a partire dalle gesta di Giulio Cesare.
Giulio Cesare per manager, chi pubblicherà per primo?
E perché nessuno, che io sappia, ha mai pensato a un Carlo Magno per manager?
Gengis Khan per manager è un po’ troppo cruento?
Ma la creatività dei manager con finisce qui, perché girando girando girando possiamo trovare:

  • Esopo e il manager. Brevi favole per vivere meglio in azienda – Noonan David, Etas
  • Dante per i manager. La Divina Commedia in azienda – Cerni Enrico, Il Sole 24 ore libri
  • Shakespeare e il management. Lezioni di leadership per i manager d’oggi – Corrigan Paul, Etas

Neanche il sommo poeta ed il bardo sono scampati all’attenzione dei manager con il vizio di insegnare qualcosa, gli ugonotti e Prospero catapultati nei consigli d’amministrazione.
Sono stupefatto dal fatto che ancora non ho visto (magari ci sono già eh!) qualcosa del tipo Cristoforo Colombo per Manager; Marco Polo, capitano d’impresa; David Livingstone, una cascata di idee; Kit Carson come trader; Umberto Nobile ed il sangue freddo negli affari. Dopotutto anche le loro erano imprese mica da ridere.

La religione ed i leader religiosi non sono stati esentati:

  • Buddha per manager. La meditazione orientale per dirigenti in carriera – Zittlau Jörg, Eco
  • Gandhi per i manager. L’altra strada per un successo illuminato e pacifico – Zittlau Jörg, Ponte Delle Grazie
  • Gesù come manager – Bob Briner, Mondadori

Come non sono stati esentati i filosofi ed i pensatori, Eraclito, Socrate, Cartesio, Wittgenstein e sir doktor Karl Raymund Popper sono diventati dei marketer nel

  • Cogito ergo brand. Da Eraclito a Popper: breve storia filosofica del branding – Braun Thom, Etas

E voi, su chi scommettete? O quale personaggio storico vorreste come Top Manager?
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